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Non hanno certo nascosto le proprie preoccupazioni, i sindacati, sollecitando Tim a coinvolgere governo e parti sociali in ogni suo atto. Così è andato l’incontro tra le segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e l’amministratore delegato del gruppo telefonico Amos Genish, che si concluso nella tarda serata di lunedì 12 febbraio. Vertice chiesto a gran voce dai sindacati, dopo l’annuncio dell’ad di voler precedere alla separazione (in due aziende autonome) tra servizi e rete, per la quale si prevede la nascita di una “netco”, proprietaria dell'infrastruttura fino all'ultimo miglio.
“Nell’incontro l’ad Genish, rispetto alle preoccupazioni espresse dalle organizzazioni sindacali confederali sul futuro dell’azienda e in particolare della rete, ha dichiarato che gli interessi primari di Tim sono la creazione di valore in un percorso sostenibile di crescita, con al centro il cliente” spiega una nota di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil: “In questo ambito il modello di separazione della rete, mediante un progetto di societarizzazione, ovvero in una società detenuta al 100 per cento da Tim, risponde, secondo Genish, a una finalità tecnica per assicurare la piena equivalenza di accesso, cioè la neutralità della rete, ritenendo questo progetto di natura squisitamente tecnico-normativo e non di tipo finanziario, con Agcom quale unico interlocutore, fermo restando la necessaria informativa al governo”. Sul tema degli appalti, e più specificamente sulle “problematiche conseguenti all’iniziativa di tagli lineari richiesti ai fornitori, l’ad ha dichiarato che il tutto è finalizzato a conseguire l’equità dei prezzi applicati a Tim dai fornitori”.
Da parte loro i sindacati, preso atto delle dichiarazioni dell’amministratore delegato di Tim, hanno ribadito “come il futuro della società, e nella fattispecie della rete, data la sua rilevanza, debba necessariamente vedere il coinvolgimento pieno del governo e delle parti sociali, e non possa pertanto essere derubricato a questione unicamente tecnico-regolamentare (Agcom), confermando le proprie preoccupazioni al riguardo”. Preoccupazioni e perplessità che i sindacati hanno esteso anche alle problematiche conseguenti al contenuto e alle modalità di ‘tagli lineari’ ai costi delle forniture che rischiano di produrre pesanti riflessi produttivi e occupazionali nell’indotto”.