Le 'Giornate del lavoro' a Firenze, l'astensionismo alle regionali, l'immigrazione, le elezioni degli Rls, lo sciopero degli scrutini, le vertenze come quella della ex Lucchini di Piombino. Sono tanti gli argomenti trattati dal segretario generale della Cgil Toscana, Alessio Gramolati, ospite stamattina ai microfoni di 'Italia parla', la rubrica quotidiana di RadioArticolo1 (qui il podcast). 

"Cominciamo dall'astensionismo alle regionali – ha esordito il dirigente sindacale –, che ha toccato il 52%, un dato assai negativo per un regione come la nostra, che vanta una tradizione partecipativa consolidata. L'astensione ha finito per amplificare alcuni fenomeni come l'avanzata della Lega, che diventa addirittura il secondo partito della Toscana con il 20%. È un campanello d'allarme anche per il sindacato: noi che ci battiamo per difendere i diritti dei migranti dovremo fare i conti con chi è contrario a una politica dell'accoglienza. È evidente che le dimensioni del problema sono tali da dover essere affrontate in chiave europea, perchè un dramma umanitario come questo, che vede coinvolti milioni di persone, non lo può reggere singolarmente nessun Paese. Penso che la discussione si è aperta attorno ai grandi centri di raccolta, mentre il nostro modello toscano è fatto di un insediamento attento, mirato in piccoli centri, che ha prodotto anche effetti virtuosi. Ora però, c'è bisogno di un piano nazionale serio, che fronteggi un evento del genere, altrimenti le persone verranno prese dal panico, avvantaggiando meccanismi sociali e politici che poco hanno a che vedere con un sistema democratico".

"Le Giornate del lavoro di Firenze nascono con l'idea di fondo di un confronto tra sindacato, mondo delle istituzioni e cittadini, al fine di colmare quel vuoto di partecipazione che si è determinato nella politica. In anni caratterizzati da una forte propensione alla disintermediazione, allo scavalcare i corpi intermedi, i dati ci dicono che in giro c'è una forte domanda partecipativa. Prova ne sono anche le recenti elezioni delle Rls: pensiamo a quel che è accaduto alla Fca, dove le percentuali di voto sono state davvero impressionanti. Vuol dire che le persone, quando gli dai degli spazi dove possono effettivamente contare e possono effettivamente scegliere, non ci rinunciano e partecipano. Pensiamo anche a una vertenza fondamentale per la Toscana, come quella della ex Lucchini di Piombino: su 2.300 persone delle acciaierie in cassa integrazione, hanno partecipato al voto sull'accordo in 1.400. Tutto questo è un bene per la democrazia, e vuol dire che tutti quei lavoratori che stavano a casa, si sono preparati, hanno discusso e alla fine hanno votato per dare esito a una vertenza che ha ancora grandissime incognite e carica ancor più di responsabilità noi, le controparti e il Governo", ha proseguito l'esponente Cgil.

"Sempre alle Giornate del lavoro, sarà possibile per i cittadini partecipare alla riflessione lanciata dalla Cgil sul nuovo Statuto dei lavoratori. La crisi non si batte con l'immobilismo, ma con la discussione, ad esempio su riforme disastrose come la Fornero, che ha generato gli esodati e il prelievo forzoso sulle pensioni, contestato dalla Consulta, o come quella sulla scuola, contestata ormai da tutti. Anche sul lavoro occorre partecipazione. Sotto tale profilo, in Toscana, non c'è stata vertenza che non abbia assunto una dimensione regionale, che non abbia visto partecipare il nostro sistema istituzionale accanto a lavoratori e sindacati. Tutto questo è positivo, e ha prodotto anche dei risultati. A Piombino, con 230 milioni pubblici, si sono attratti oltre 2 miliardi d'investimenti privati. Questo, a dimostrazione che quando si produce quel bene conteso che si chiama lavoro, non solo si risponde alle sofferenze di una comunità, ma si danno prospettive a quel deficit di produttività che il nostro sistema ha registrato in questi anni. Nella fattispecie, grazie a quelle risorse, si è creata un'offerta portuale assolutamente qualificata, e il pubblico è riuscito a realizzare in sei mesi un porto con un pescaggio di 20 metri, oltre a un'offerta logistica che costituisce un vantaggio per tutta l'Italia, perchè da uno sbocco al Mediterraneo. Qui da noi ci si confronta, e le decisioni prese sono oggetto di una valutazione complessa, non sempre interamente condivisa, ma che hanno sempre portato a un punto di equlibrio che ha permesso di realizzare le cose", ha concluso il sindacalista.