Il cortometraggio "La giornata", per la regia di Pippo Mezzapesa, è stato candidato ai David di Donatello nella categoria dei migliori film brevi. Le nomination sono state ufficializzate oggi, 14 febbraio, nella sede Rai di viale Mazzini. Il corto, voluto da Cgil e Flai Puglia, è stato presentato alla Camera dei deputati lo scorso 5 ottobre, alla presenza della presidente Laura Boldrini: racconta la storia di Paola Clemente, la bracciante morta di fatica nelle campagne pugliesi il 13 luglio del 2015. La cerimonia di premiazione sarà il 21 marzo.

L’opera è stata prodotta da Fanfara Srl. Sceneggiato con Antonella Gaeta, si basa sull’inchiesta fatta da Giuliano Foschini per Repubblica, sulla base dei fatti e dialoghi contenuti negli atti del processo ai caporali della bracciante pugliese e delle sue colleghe.

“Quando ci è stato proposto questo progetto – ha spiegato il segretario generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo – abbiamo assieme alla Flai subito aderito sia per la qualità degli autori che per l’idea di ricorrere a un mezzo di comunicazione così popolare per una denuncia civile e per un messaggio politico e sindacale. Il duro lavoro di Paola è quello di migliaia di donne di questa regione, costrette a lunghi spostamenti e a ore di fatica per pochi euro. Quando con gli autori abbiamo fatto vedere il corto a Stefano Arcuri, il marito di Paola Clemente, e abbiamo avuto il suo assenso, le sue parole sono state ‘perché non accada mai più, perché mai nessuno più come Paola’. Facciamo nostre le sue parole - ha aggiunto -. Il messaggio del corto vuole essere questo e siamo ovviamente orgogliosi dell’attenzione che questo progetto ha avuto sia da parte della presidenza della Camera dei deputati che della Cgil nazionale".

Il regista Pippo Mezzapesa ha raccontato la costruzione del film in un'intervista a Rassegna Sindacale. "In fase di scrittura ho letto una dichiarazione - ha detto -: c'è una testimone che dice che Paola non ha avuto neanche una fiaccolata, ovvero un atto che dovrebbe essere garantito a tutti e che tutti meritano. Mi è sembrato allora suggestivo e corretto che il film finisse proprio con una fiaccolata. La scena si svolge di fronte al masso dov'è stata fatta sedere dal caporale, dopo il malore e poco prima del decesso, quando le disse: "Siediti lì che ti passa". È una sequenza con valore simbolico: le fiaccole fanno luce, rappresentano l'accensione dei riflettori sul dramma del caporalato che - forse - senza questo tragico evento oggi sarebbe ancora all'oscuro".

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