Il cortometraggio La giornata di Pippo Mezzapesa ottiene un importante riconoscimento ai Nastri d'argento, il Premio speciale per l'impegno sociale. “Non possiamo che esprimere grande soddisfazione per il riconoscimento ottenuto con il corto, voluto e prodotto dalle nostre organizzazioni sindacali per denunciare – attraverso il ricordo dell’ultima tragica giornata di vita di Paola Clemente – il tema dello sfruttamento del lavoro nelle campagne pugliesi e per ricordare tutti i lavoratori morti nei campi nella nostra regione”. Lo affermano i segretari generali di Cgil Puglia, Pino Gesmundo, e Flai Cgil Puglia, Antonio Gagliardi, commentando il premio attribuito al regista.

Il corto, entrato nella cinquina finalista ai David di Donatello, scritto da Mezzapesa con la giornalista e sceneggiatrice Antonella Gaeta e a partire dalle inchieste di Giuliano Foschini, “non ha mai smesso di girare la Puglia e l’Italia, con proiezioni in scuole, università, iniziative pubbliche. Lo straordinario lavoro realizzato dal regista e dai suoi collaboratori, ci ha dato ragione nell’aver scelto il cinema come strumento di denuncia e informazione circa le condizioni cui sono ancora oggi costretti migliaia di donne e uomini che lavorano nel settore primario, sia italiani che stranieri – affermano Gesmundo e Gagliardi -. A partire dalle denunce della Cgil e dalle inchieste di Repubblica si è potuto fare luce sulla drammatica vicenda di Paola Clemente, una morte altrimenti archiviata come naturale, e dove le indagini hanno permesso di scoprire un sistema più avanzato di caporalato”.

“In conseguenza di tutto questo si è ottenuto dal Parlamento una legge di contrasto al caporalato, la 199. Come Cgil e Flai siamo da allora impegnati affinché una legge di civiltà trovi la sua piena attuazione. Norme che insistono non solo su misure repressive ma anche sul versante dell’accoglienza, del trasporto, dell’intermediazione di manodopera. Siamo a ridosso di un’altra stagione estiva, abbiamo sottoscritto protocolli, avanzato proposte. Per questo chiediamo alla Regione e alle istituzioni interessate di accelerare sull’attuazione di procedure che rappresentano la più incisiva delle azioni per contrastare gli interessi dei caporali e dare sostegno ai lavoratori”.

Il regista Pippo Mezzapesa ha raccontato la costruzione del film in un'intervista a Rassegna Sindacale. "In fase di scrittura ho letto una dichiarazione - ha detto -: c'è una testimone che dice che Paola non ha avuto neanche una fiaccolata, ovvero un atto che dovrebbe essere garantito a tutti e che tutti meritano. Mi è sembrato allora suggestivo e corretto che il film finisse proprio con una fiaccolata. La scena si svolge di fronte al masso dov'è stata fatta sedere dal caporale, dopo il malore e poco prima del decesso, quando le disse: "Siediti lì che ti passa". È una sequenza con valore simbolico: le fiaccole fanno luce, rappresentano l'accensione dei riflettori sul dramma del caporalato che - forse - senza questo tragico evento oggi sarebbe ancora all'oscuro".

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