Nuovo incontro oggi (6 settembre) alle 11, al ministero del Lavoro, tra governo e sindacati sui temi del lavoro. Previsto per il 12 settembre, invece, il confronto sulle pensioni. Riprendono dunque, anche in vista della legge di stabilità, i vertici tra governo e sindacati sui temi caldi dell’economia e del lavoro, dopo l’ultimo appuntamento del 29 luglio che aveva segnato un certo apprezzamento anche da parte dei sindacati che avevano però segnalato, così aveva detto Camusso, come “in assenza di una quantificazione è difficile apprezzare le soluzioni e dare un giudizio compiuto”. In quell’occasione il segretario generale della Cgil aveva anche chiesto di invertire lo schema di ragionamento usato dall'esecutivo: “Il governo dice che la definizione delle cifre avverrà all'interno del quadro macroeconomico della legge di stabilità. Invece noi diciamo di non attendere e che le risorse devono essere trovate in base alle soluzioni previdenziali scelte anche perché serve un cambiamento strutturale delle regole pensionistiche”.

I temi caldi dell’incontro di oggi dovrebbero riguardare le imprese nelle aree di crisi complessa. La scorsa settimana Cgil, Cisl, Uil e Confindustria avevano stilato un documento che chiedeva di rivedere in parte il sistema di ammortizzatori sociali, uscito penalizzato dal Jobs Act. Sulle crisi aziendali, secondo quanto rilevato dal Sole 24 Ore, il governo intenderebbe mettere una posta di 240 milioni. Sarebbe allo studio, in particolare, un prolungamento di 12 mesi per le Cig in scadenza a dicembre 2016, mentre per i lavoratori che hanno già esaurito gli ammortizzatori si pensa a un prolungamento della Naspi al 75% per 12 mesi. Il denaro necessario dovrebbe arrivare dal Fondo occupazione.

Le intenzioni del governo sarebbero quelle di legare il prolungamento dei sussidi agli interventi di politica attiva del lavoro, per ricollocare gli addetti, con l'intervento della nuova agenzia dell’impiego, l’Anpal, che però sino a oggi è rimasta praticamente una scatola vuota e che dovrebbe partire, tra novembre e dicembre, con la sperimentazione dell’assegno di ricollocamento. Tutte queste misure dovrebbero confluire in un decreto correttivo del Jobs Act nel quale, sempre secondo quanto trapela dalla stampa, potrebbero entrare anche le maggiori tutele per gli stagionali rimasti senza lavoro e una modifica sui termini di presentazione delle istanze di Cig, giudicate pesantemente burocratiche.