“Alla luce dell’entrata in vigore del Testo unico in materia di foreste e filiere forestali, riteniamo non più rinviabile una nostra convocazione. Dopo la richiesta d’incontro inviata unitariamente, il 27 giugno, al ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, è indispensabile un confronto sulle criticità che ormai da troppi anni impediscono ai 65.000 lavoratori del comparto di avere il rinnovo del contratto di lavoro”. Lo dichiarano in una nota congiunta Susanna Camusso, segretario generale Cgil, e Ivana Galli, segretaria generale Flai.

“Bisogna riaffermare la centralità del contratto per gli addetti ai lavori di sistemazione idraulico-forestale e idraulico-agraria. Per tale motivo, non condividiamo il testo del disegno di legge regionale approvato in prima commissione dalla Regione Sardegna, finalizzato alla modifica unilaterale delle condizioni contrattuali dei lavoratori dipendenti dell’agenzia ‘Forestas’, provvedimenti che rischiano di creare confusione e ulteriori danni al settore. Perciò, chiediamo alla Regione di non dare seguito al provvedimento”, proseguono le due dirigenti sindacali.

“La Cgil considera sbagliata la cancellazione per legge del ccnl dei forestali e ritiene sia un errore il provvedimento approvato in commissione, non solo perché riduce i salari in essere, ma divide i lavoratori e introduce nelle relazioni sindacali una regolamentazione contrattuale diversa e scollegata da quella nazionale. Per dare forza a un percorso di rilancio delle politiche forestali, è necessario ripartire dal riconoscimento del contratto nazionale come unica fonte di regolazione dei lavoratori del comparto”, concludono Camusso e Galli.