'Salviamo la Forestale per il paese'. Per impedire il passaggio del Corpo forestale dello Stato in quello dei Carabinieri, per dire sì alla riorganizzazione ma no alla militarizzazione del corpo, Fp Cgil, Fns Cisl e Uil Pa promuovono per venerdì 25 settembre un'assemblea unitaria nazionale a Roma presso la sala Cavour del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali di via XX Settembre 20 dalle ore 10 alle ore 13. 

Al centro dell'assemblea di venerdì la misura contenuta nella riforma Madia sul riassetto delle Forze dell'ordine e,nello specifico, l'assorbimento del Corpo forestale dello Stato(verosimilmente) nel corpo dei Carabinieri. Un passaggio, denunciano i sindacati, che determinerebbe “la militarizzazione di un corpo nato col pieno riconoscimento per i suoi dipendenti di diritti civili e prerogative sindacali propri di una forza di Polizia ad ordinamento civile”, così come temono “lo svilimento delle funzioni di un Corpo che rappresenta un insostituibile presidio di legalità, il corpo forestale deve poter espletare i propri compiti di polizia ambientale e agroalimentare in un corpo di polizia civile e non militare”. 

La rivendicazione dei sindacati è quella di “una vera riorganizzazione della Forestale, contro il tentativo di destrutturare il corpo, mentre la strada presa dal governo va in altra direzione: l'Europa chiede ai paesi membri di istituire un corpo analogo alla nostra Forestale, noi pensiamo di abolirlo”. Ragioni che saranno al centro dell'assemblea di venerdì a Roma. 

Per quanto riguarda la mobilitazione nel pubblico impiego, c’è stata la giornata di mobilitazione contro il riordino dissennato delle Prefetture. “Un arretramento inaccettabile dal territorio, frutto di un provvedimento sbagliato”. È il messaggio emerso nel corso della giornata di mobilitazione delle Prefetture coinvolte dal processo di riordino del Ministero dell'Interno. 

“Ci sono state ventitré assemblee - spiegano Fp Cgil Cisl Fp e Uil Pa - tante quante sono le Prefetture che subiranno l'accorpamento, nel corso delle quali si è denunciato come lo schema di decreto sul riordino del Viminale renda evidente il ritiro dello Stato dal territorio, in un momento di massima emergenza in materia di gestione dell’immigrazione, della sicurezza e del controllo del territorio: pensare di accorpare ventitré Prefetture significa togliere capacità di intervento allo Stato e ridurre importanti servizi ai cittadini”.