L'apertura formale di una grande vertenza sulle pensioni, per ridare potere d'acquisto ai pensionati e un futuro dignitoso ai giovani: è questo l'obiettivo della manifestazione nazionale che si terrà il 19 maggio a Roma, in piazza del Popolo. Lo hanno spiegato oggi (7 aprile) Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil nella conferenza stampa di presentazione.

Lo slogan è: “A testa alta: tutti insieme per rivendicare diritti e dignità dei pensionati”. I tre sindacati chiedono a governo, partiti politici e parlamento il rispetto dei diritti che fino ad ora sono stati negati: difesa delle pensioni di reversibilità, tutela del potere d'acquisto e recupero del danno prodotto dal blocco della rivalutazione. Ma anche la separazione tra previdenza e assistenza, la parificazione fiscale tra pensionati e dipendenti, e l'estensione degli 80 euro alle pensioni più basse.       

Per far ciò, secondo Spi, Fnp e Uilp, è però necessaria una modifica della legge Fornero che permetta più flessibilità in uscita e l'entrata dei giovani nel mondo del lavoro. Ma anche più risorse per l'invecchiamento della popolazione e una legge quadro sulla non autosufficienza. 

Le richieste dei pensionati

“La manifestazione del 19 maggio - ha chiarito Gigi Bonfanti, segretario generale della Fnp Cisl durante la conferenza stampa - non è la continuazione di qualcosa che è già iniziato, ma è l'apertura formale di una vertenza dei pensionati per le pensioni e per i giovani. Sono queste, oggi, le due categorie più deboli del paese, e le più vessate. Ma se non si restituisce potere d'acquisto ai pensionati, non usciremo mai da questa crisi”.

"Parliamo in tre ma siamo una voce sola - ha continuato - Romano Bellissima della Uilp Uil -. Il 19 maggio manifesteremo per dire a tutta l'opinione pubblica che in Italia non siamo più in uno Stato di diritto. Perché i pensionati sono diventati un bancomat e non vedono più riconosciuti i propri diritti".

Il messaggio che Spi, Fnp e Uilp inviano al governo, insomma, è chiaro: vogliono un confronto vero e approfondito sulla previdenza. Lo ha detto senza giri di parole Ivan Pedretti, alla guida guida dello Spi Cgil: "Vogliamo affrontare il problema della parificazione fiscale e gli altri temi della vertenza, vogliamo un'operazione di giustizia ed equità. Perché dalle situazioni di crisi si esce con l'unione e non con la divisione che sta attuando il governo. I confitti, come quello fasullo che è stato creato tra giovani e pensionati, non ci aiuteranno a superare la situazione in cui ci troviamo”. 

“I pensionati - ha poi concluso Pedretti - pagano più tasse degli altri, e la poca chiarezza del governo, come quella sugli 80 euro per e pensioni, è molto pericolosa. Non si gioca con le risorse dei più deboli. Renzi deve essere responsabile, deve aprire una discussione seria. Se dopo la nostra manifestazione non avremo risposte su questo fronte, la mobilitazione continuerà. Non ci fermeremo di certo, ma andremo avanti con altre iniziative, sia territoriali che nazionali.”