Le trattative fra il governo greco e i rappresentanti dei creditori internazionali del Paese per "chiudere" il pacchetto dei tagli al bilancio per il biennio 2013–2014 andranno per le lunghe. I tagli sono stati posti come condizione indispensabile per la concessione della nuova tranche di aiuti alla Grecia da parte dei partner.

Secondo il ministro delle Finanze, Yannis Stournaras, le trattative proseguiranno anche dopo il Vertice europeo del 18 ottobre.Questa mattina alle 10 i rappresentanti della troika - i tedeschi Matthias Mors (Ue) e Claus Mazuch (Bce) ed il danese Poul Tomsen (Fmi) – incontrano il ministro del Lavoro, Yannis Vroutsis, per riprendere con lui le trattative.

L'oggetto della discussione, in realtà sono le condizioni di lavoro dei greci, perché riguardano le modifiche ai contratti di lavoro nel settore privato, nel quale la troika preme, tra l'altro, per un taglio del 50% degli indennizzi per licenziamento a partire dal gennaio 2012 (quindi retroattivo), la riduzione del periodo di preavviso per licenziamento da sei a tre mesi e l'abolizione dell'adeguamento triennale degli stipendi.

Ieri sera intanto, il ministro della Riforma Amministrativa, Antonis Manitakis, al termine dell'incontro con la troika si è detto ottimista. "La discussione - ha detto Manitakis - continua. Crediamo che si concluderaà in modo positivo".

Anche il primo ministro greco Samaras si dice ottimista circa la concessione alla Grecia della prossima, nuova tranche di aiuti da 31,5 miliardi di euro da parte dei creditori internazionali. "La Grecia - ha detto il premier ieri sera dalla tribuna del congresso organizzato dall'International Herald Tribune ad Atene – avrà presto la nuova tranche di aiuti per pagare i suoi debiti, ricapitalizzare le banche e immettere liquidità nel mercato. Allora si metterà fine alla paura del ritorno alla dracma. Per la prima volta - ha aggiunto - in Grecia esiste un forte consenso popolare che sostiene le grandi e necessarie riforme strutturali".

"Il governo - ha aggiunto Samaras riferendosi all'operato dell'esecutivo - sta affrontando la crisi come una grande sfida e sta attuando tutte le misure necessarie per il miglioramento della competitività del Paese perché la Grecia è un Paese ricco che non ha mai valorizzato la propria ricchezza".