“Il Friuli Venezia Giulia è una regione a vocazione manifatturiera, e anche qui la crisi è stata devastante. È arrivata un po' dopo, ma i suoi effetti sono stati molto pesanti, probabilmente perché ha colpito un tessuto industriale poco preparato alle sfide internazionali e alla globalizzazione”. A dirlo è Villiam Pezzetta, eletto la scorsa settimana nuovo segretario generale della Cgil del Friuli Venezia Giulia (succede a Franco Belci, arrivato a scadenza di mandato), in un’intervista andata in onda nella trasmissione “Italia Parla” di RadioArticolo1. Villiam Pezzetta ha una lunga storia sindacale: prima nella Fiom, poi a lungo nella Fillea, infine come segretario della Camera del lavoro di Udine.

 

 

“La crisi – riprende il neo-segretario – ha causato la perdita di quasi il 25 per cento del tessuto industriale, fatto per lo più di piccole e piccolissime imprese”. Particolarmente grave è la situazione del settore delle costruzioni. “L'edilizia – dice Pezzetta – ha registrato un crollo dell'occupazione: negli ultimi sette anni è diminuita del 50 per cento, siamo passati da circa 22 mila addetti a poco più di 11 mila. Un dato drammatico, anche perché se non riparte l'edilizia è difficile che possano ripartire tutti gli altri settori a essa collegati”.

Il Friuli Venezia Giulia è anche la regione degli elettrodomestici, altro comparto che sta attraversando un periodo di instabilità. “Da noi convivono, soprattutto in alcune province, grandi gruppi come l'Electrolux e tante piccole imprese” spiega l’esponente Cgil: “Quando si ha a che fare con una multinazionale le problematiche e le sfide sono continue, dall'oggi al domani improvvisamente possono arrivare annunci di esuberi, di crisi, di difficoltà, con cui fare i conti. Con Electrolux di recente abbiamo siglato un accordo con l'obiettivo di tenere qui le produzioni, di rilanciare gli aspetti tecnologici, perché se fai prodotti di qualità puoi avere un futuro. L’accordo per ora sembra dare buoni risultati, ma non è una certezza assoluta”.

Altra situazione delicata, anche se in via di miglioramento, è quella di Fincantieri. “L’azienda – conclude il segretario generale della Cgil Friuli Venezia Giulia – ha anzitutto mantenuto buoni valori in termini di commesse. C’è stato il sofferto rinnovo dell’integrativo, un accordo sicuramente non facile proprio a livello di gruppo, che richiederà sacrifici ai lavoratori. Ma il peggio sembra essere passato, tutto sommato dovremmo avere un po' di anni di tranquillità”.