“Una delle slide presentate dal governo al vertice di maggioranza, contempla finalmente il territorio in chiave  ambientale, di green economy e di sviluppo. Non conosciamo i particolari, se esistono. Tuttavia, il fatto che vi sia un capitolo specifico nelle annunciate strategie del governo è certamente un passo avanti. E rappresenta una prima risposta allo sciopero, proclamato unitamente alle altre federazioni confederali dei lavoratori agricoli e forestali. Peraltro, la Calabria è una delle piazze più significative della nostra protesta”. Lo dichiara Gino Rotella, segretario nazionale della Flai Cgil, nel corso della riunione del Comitato regionale della Flai calabrese, in preparazione dello sciopero degli operai agricoli e forestali del 27 aprile.

Anche la disponibilità delle risorse comincia a delinearsi con maggiore chiarezza. Si parla di 23 miliardi, deliberati recentemente dal Cipe, per le infrastrutture cantierabili: si tratta di una prima occasione concreta, ma quale direzione prenderanno queste risorse? Noi riteniamo che una parte di esse e dei fondi per lo sviluppo e la coesione (ex Fas) debba essere destinata a un grande progetto nazionale che guardi alla forestazione nel suo complesso. Da intendersi nello stesso senso percepito dalla società che, diversamente dal passato, assegna al territorio, ai boschi, alla forestazione, alle aree interne e di montagna funzioni di salvaguardia ambientale e della biodiversità, di regimazione e depurazione dell'acqua, di prevenzione delle calamità naturali, di attività produttive di energia pulita. Inoltre che su tali questioni, per il punto di rottura ormai raggiunto, in una fase di eccessiva frammentazione dei livelli di governo del territorio e delle risorse, con competenze concorrenti e separate tra le regioni e lo stato, debba essere trovata dal governo una sede adeguata e coordinata di confronto in cui poter offrire il nostro contributo di idee e di analisi, a cominciare dalla disponibilità del patrimonio umano di chi vive e lavora nel settore della forestazione", rileva ancora il sindacalista.

"Sappiamo che sui lavoratori e sul settore gravano pregiudizi di fondo.
Pregiudizi errati, perché non chiamano in causa le errate gestioni del comparto e si dimentica chi ha deciso negli anni, di impiegare gli operai forestali a volte in modo distorto, anche in termini assistenziali e clientelari. Un pregiudizio che fa risalire solo sui lavoratori e non su chi ha compiuto le scelte, la responsabilità degli sprechi e del mantenimento di aree parassitarie che si annidano nella forestazione. Perciò, proponiamo di invertire l'ordine del ragionamento: si smetta di parlare di forestali, e si parli finalmente di forestazione e di progetti e risorse finalizzate allo sviluppo”, conclude l'esponente della Flai.