Dopo vicende che hanno toccato vari settori produttivi del territorio della Valdisieve, comportando la chiusura o lo spostamento di sede, ora tocca ad un'altra azienda metalmeccanica, la Mannelli spa, che progetta ed installa impianti elettrici civili ed industriali, già al secondo anno di contratto di solidarietà, non riesce ad uscire dalla crisi.

La proprietà, con lettera del 23 ottobre scorso, ha aperto una procedura di mobilità per 16 lavoratori su un totale di 26 addetti. Durante un incontro con le organizzazioni sindacali e la Rsu aziendale, la proprietà ha affermato che per stare sul mercato occorre intervenire su costi e personale, proponendo il taglio delle retribuzioni attraverso la cancellazione delle indennità di pasto e delle ore di viaggio del personale in trasferta; il taglio delle maggiorazioni dello straordinario e la diminuzione del personale attraverso la mobilità.

"Tutto questo è inaccettabile – dicono i sindacati metalmeccanici –; oltretutto, in passato, l'azienda, tramite accordi ad personam, aveva di fatto già ridotto le retribuzioni. Evidentemente, la crisi e una gestione non sempre all'altezza, fanno ricadere sulle spalle dei 26 lavoratori responsabilità e colpe non loro". I lavoratori hanno dato mandato a Fiom e Fim di Firenze, di trattare solo su una possibile mobilità volontaria e di aprire il tavolo di crisi presso la Provincia di Firenze. A sostegno della protesta, lavoratori e sindacati hanno proclamato quattro ore di sciopero, con presidio ai cancelli dell'azienda (Pontassieve, viale Hanoi,18), per domani, 19 novembre, dalle ore 8 alle 12.