“Nell’incontro su Firema svoltosi a Roma nella serata di giovedì 15 novembre, presso il ministero dello Sviluppo economico, l’unica cosa che è emersa è che il governo verificherà con grande attenzione il percorso di ricerca di una nuova proprietà per il Gruppo ferroviario in gestione commissariale”. È quanto dichiara oggi, 16 novembre, Massimo Masat, coordinatore nazionale Fiom Cgil per il settore del materiale ferroviario.

“Secondo la Fiom – prosegue il dirigente dei metalmeccanici Cgil – questo impegno è importante ma non sufficiente e certifica la mancanza di una strategia industriale su tutto il comparto della produzione di materiale ferroviario.”

“Lasciare al proprio destino Firema – aggiunge – è una scelta grave sia per i lavoratori, che hanno comunque dimostrato con il proprio lavoro la profittabilità dell’azienda, quanto per il futuro industriale del paese. Di questo passo ravvisiamo il rischio concreto che i libri contabili vengano portati in Tribunale.”

Per salvare il comparto ferroviario, la Fiom ritiene vitale ricomporre la filiera produttiva sulla base di un piano di sviluppo sulla mobilità ambientalmente compatibile. Occorre perciò “fermare la cessione da parte di Finmeccanica di Ansaldo Breda e costruire un gruppo nazionale che, anche per dimensionamento e prodotti, sia in grado di competere sul mercato mondiale.”

“Pure su Firema – dice ancora Masat – questo governo sta confermando, una volta di più, la propria determinazione a colpire le condizioni del lavoro e dei lavoratori e nulla fa per salvare i posti di lavoro e le industrie italiane, nonostante che, almeno nel caso specifico, basterebbe relativamente poco per garantire loro una prospettiva.”

“La Fiom – conclude – ritiene necessario un salto di qualità. Bisogna evitare che i lavoratori siano abbandonati a se stessi anche a causa di un esecutivo che, come quello dei tecnici, non è capace di assumersi la responsabilità di un ruolo di indirizzo sui processi industriali.”