Fiom Cgil Palermo e Fiom nazionale chiedono al governo di fare chiarezza sui risvolti previdenziali per i lavoratori esposti all’amianto. Se n'è discusso in un'assemblea con gli operai del Cantiere navale palermitano, cui hanno partecipato il coordinatore nazionale Fincantieri della Fiom Cgil Bruno Papignani, il responsabile Sicurezza della Fiom Cgil nazionale Maurizio Marcelli e gli avvocati Marcello Costa e Fabio Lanfranca. I metalmeccanici Cgil, in particolare, chiedono chiarimenti alla luce delle ultime sentenze e della Legge di stabilità, che ha previsto l’accesso a determinati benefici solo per una limitata categoria di lavoratori.

“Riteniamo l’intervento della legge finanziaria insufficiente, in quanto non vengono inclusi i lavoratori esposti all’amianto negli anni passati e che continuano ad essere esposti" spiega Angela Biondi, segretaria della Fiom Cgil Palermo: "Promuoveremo un'interlocuzione con le forze parlamentari nazionali e regionali affinché si riapra la questione per dare maggiori tutele a una platea molto vasta di lavoratori attraverso una normativa adeguata, al momento inesistente, che superi la legge attuale. Riteniamo, dunque, che qualsiasi altro tentativo di condurre i lavoratori in percorsi alternativi non abbia alcun fondamento”.

Secondo la segretaria della Fiom palermitana, "la partita, nazionalmente aperta nel 1992, ha avuto un iter che non riteniamo per nulla concluso, perché non rende giustizia a tutti i lavoratori coinvolti. Molti sono rimasti fuori, perché la legge ha garantito le tutele fino a un determinato periodo, escludendo gli altri”. Il comma 115 della legge di Stabilità 2015, che la Fiom giudica “insufficiente”, prevede che entro il 30 giugno possano fare richiesta per l’accesso ai benefici previdenziali i dipendenti di quelle aziende che hanno collocato i lavoratori in mobilità, i quali entro il 2005 abbiano vinto una causa, che ha accertato l'avvenuta esposizione all’amianto per un periodo superiore ai dieci anni.