I lavoratori di Castellammare di Stabia, il più antico bacino per la costruzione di navi, non chiedono una dichiarazione generica sul carico di lavoro, e nessuna strumentalizzazione politica, istituzionale o mediatica riuscirà a distrarli dal loro obiettivo: avere un carico di lavoro sicuro e di lunga durata, costruire e allestire navi e non tronconi, avere un bacino attrezzato e moderno in grado di valorizzare al massimo l’enorme professionalità presente sul sito.

Per questo motivo, fa sapere la Fiom Cgil, i dipendenti chiedono da mesi la convocazione di un tavolo con tutti gli attori che "devono, per realizzare quanto richiesto, partecipare agli investimenti necessari, a partire dallo scalo con il potenziamento della capacità di imbarco e l'aggiunta di due gru della portata di almeno 400-500 tonnellate".

Il sindacato individua, questi attori, chiamandoli in causa per gli investimenti sul bacino, nella Regione Campania, nel governo, nell’Autorità portuale, e nella Fincantieri per la qualità e la durata del carico di lavoro oltre che le infrastrutture e le attrezzature necessarie.

"Solo così  - afferma Fabrizio Potetti, responsabile cantieristica navale della Fiom Cgil nazionale - i lavoratori avranno la certezza di avere garantito il lavoro, nel breve e nel lungo periodo, dal momento che ad oggi gli ordini sono superiori alla capacità produttiva. Perché quando non sarà più così la forza della professionalità non basterà, in assenza di investimenti importanti sul bacino, a reggere la concorrenza".

Portare il lavoro ma lasciare il cantiere in questo stato, invece, significa "mortificare i lavoratori, aumentare i costi e ridurre la marginalità. Poiché Fincantieri ricorda sempre che aumentare la qualità, ridurre i tempi di consegna, aumentare l’efficienza e la marginalità sono elementi necessari per la competitività aziendale, giustamente i lavoratori non vogliono sorprese".

La Fiom non ha dunque intenzione di partecipare "al gioco dello scarico delle responsabilità come sembrano fare molti intorno a questa vicenda che da anni promettono investimenti e soluzioni senza però concretizzare nulla. Chiediamo invece ad ognuno di farsi carico del problema concretamente e di giocare un ruolo attivo per realizzare quanto richiesto senza perdere ulteriore tempo”.