Oggi, 16 marzo, Sergio Marchionne, ad di Fiat Chrysler Automobiles incontra i sindacati che hanno firmato il contratto per illustrare le prospettive e la situazione del gruppo. Dall'incontro, ancora una volta è stata esclusa la Fiom Cgil.

Nonostante le ripetute richieste, insomma, Fca sceglie ancora una volta di ignorare i metalmeccanici del sindacato di corso d'Italia. “E così di non guardare in faccia la realtà dei reali problemi produttivi che i lavoratori vivono negli stabilimenti e che hanno espresso in questi mesi in decine di assemblee e con le elezioni per i rappresentanti alla salute e alla sicurezza, in cui la Fiom è risultata l'organizzazione ampiamente maggioritaria”, afferma in una nota Michele De Palma, responsabile settore auto Fiom.

Marchionne incontra i sindacati ma esclude la Fiom dagli incontri. De Palma: “E così non guarda in faccia la realtà. Troppe incertezze, i lavoratori sono in difficoltà e si chiede loro sempre di più.”, negli stabilimenti d'assemblaggio, la turnistica, il salario e l'organizzazione del lavoro, secondo Da Palma, “non sono oggetto di un vero confronto con i lavoratori”. A questi problemi negli stabilimenti di Mirafiori, Grugliasco, Modena, Cassino e Pomigliano si aggiungono le incertezze sui nuovi prodotti e per l'occupazione, “visto che i modelli attualmente in produzione o in via di lancio non garantiscono a tutti il rientro al lavoro”. 

I piani industriali, poi, “cambiano di anno in anno e man mano svaniscono nuovi modelli promessi. Mentre è scomparso l'obiettivo dei 7 milioni di veicoli prodotti, gli obiettivi finanziari sono stati rivisti al rialzo”. 

Tutto questo, inevitabilmente, ricade sui lavoratori cui si chiede sempre di più: con il taglio dei 10 minuti di pausa, la refezione a fine turno, l'aumento delle saturazioni, la paga oraria più bassa dei colleghi metalmeccanici a cui si applica il Contratto nazionale.  

“Non incontrando la Fiom - conclude il sindacalista - l'azienda sceglie di non informare e discutere con tutte le organizzazioni sindacali, eludendo un confronto utile per cercare e trovare soluzioni negoziali. Ma non rispondere alla domanda di confronto della Fiom è una scelta che non cancella i problemi”.