Fca investe negli Stati Uniti, rilancia gli stabilimenti auto nordamericani e premia i lavoratori ex Chrysler. In Italia, invece, le prospettive industriali e occupazionali degli stabilimenti ex Fiat non sono altrettanto rosee. Dunque non c'è più tempo da perdere. Occorre un confronto, ed è la Fiom Cgil a chiederlo ad azienda e governo. "L’anno per la proprietà di Fca e il suo management si è chiuso con il raggiungimento degli obiettivi finanziari, mentre in Italia per i lavoratori il 2017 non si è chiuso bene ed il problema è che il 2018 si apre peggio", sottolinea Michele De Palma, segretario nazionale Fiom Cgil, in una nota.

"Negli Stati Uniti – prosegue il dirigente sindacale – Fca investe sul futuro: investimenti, innovazione tecnologica, verde e occupazione. Fca investirà più di un miliardo di dollari nell'impianto di Warren in Michigan, dove trasferirà dal Messico nel 2020 la produzione della prossima generazione di Ram heavy Duty. E al contempo distribuirà a 60 mila dipendenti americani un bonus di 2 mila dollari. Dal del 2009 a oggi Fca ha investito 10 miliardi di dollari negli Stati Uniti, in piena sintonia con l'accordo Fiat-Chrysler siglato con Barack Obama, per il rilancio l'industria dell'auto grazie all'utilizzo di nuove tecnologie, salvaguardando i posti di lavoro".

Tornando all'Italia, invece: "Quest’anno - precisa De Palma - scade il piano industriale e il contratto specifico di lavoro: sarebbe ora di un vero bilancio. La piena occupazione annunciata, non ci sarà, anzi, l’inizio dell’anno è stato caratterizzato dalle chiusure prolungate degli stabilimenti con i modelli Alfa e Jeep, mentre per quelli Maserati il nuovo anno si è aperto con annunci di cassa. Inoltre, per gli stabilimenti di Mirafiori e Pomigliano d’Arco e Nola gli ammortizzatori sociali terminano in corso d’anno".

"Non è più tempo di aspettare. In questi anni la Fiom con i lavoratori ha raggiunto con Fca le intese utili a salvaguardare l’occupazione, ma ora è tempo di andare oltre. Chiediamo un confronto ad azienda e governo – incalza De Palma –, un tavolo congiunto per mettere in atto tutte le iniziative utili alla realizzazione di un piano che si basi sull’innovazione e sull’occupazione. Nuovi modelli aggiuntivi a quelli in produzione, a partire dagli stabilimenti che terminano gli ammortizzatori sociali. È indispensabile un confronto per un programma di investimenti pubblici e privati, con l’obiettivo di produrre in Italia per il resto del mondo le auto ecologiche ibride ed elettriche".