Lavoratori che indossano un telo bianco, vestiti da fantasmi, come metafora della loro condizione: è l'azione che hanno messo in scena oggi (martedì 5 aprile) a Firenze gli ex lavoratori della Seves davanti ai cancelli della fabbrica. L'azienda, che produceva pregiati vetromattoni, è chiusa da circa un anno: a circa 20 dei 56 lavoratori rimasti scadrà quest'estate la mobilità. Coi lavoratori stamani erano presenti Paola Galgani (segretaria generale Cgil Firenze) e Bernardo Marasco (segretario generale Filctem Cgil Firenze): obiettivo dell'iniziativa, quello di riaccendere i riflettori sulla vertenza e chiedere un impegno al Comune e all'imprenditoria locale.

“Vogliamo rimettere al centro dell'attenzione del Comune e degli imprenditori una realtà come quella dei lavoratori della Seves, che hanno diritto a delle risposte" ha detto Paola Galgani: "Questa vertenza non deve essere dimenticata. Il sindaco Dario Nardella, meno di un anno fa, si era speso in prima persona per indicare una soluzione che invece purtroppo ancora non c'è. Noi crediamo che ci siano possibilità per tornare a produrre vetromattone, tenendo presente che ora il fattore tempo è importantissimo”.

Il segretario generale Filctem Cgil Firenze Bernardo Marasco sottolinea che la mobilitazione dei lavoratori della Seves "è ininterrotta dal dicembre 2012, quando fu spento il forno. L'estate scorsa sembrava la volta buona per ripartire, ora non possiamo farci sfuggire quest'occasione di rilancio di un prodotto 'made in Florence', sarebbe una grave macchia per tutto il nostro sistema socio-economico. Se continuerà il silenzio attorno alla vicenda, saremo pronti ad altre iniziative di sensibilizzazione”.