Per il futuro dell’ex Alcoa serve “più coinvolgimento e condivisione delle scelte, non solo incontri – come quello di oggi – convocati su richieste reiterate dal sindacato e incentrati su comunicazioni di azioni già compiute”. Lo ha chiesto il segretario Fiom Sulcis Iglesiente Roberto Forresu, stamattina, nel corso della riunione in Confindustria con i responsabili della Sider Alloys che, tra le altre questioni, ha informato i sindacati del ritardo delle proposte per il revamping dello stabilimento, soprattutto quella relativa alla parte tecnica di una delle due società coinvolte, la Chinalco (l’altra è la Danieli Fata).

Al tavolo erano presenti per la Cgil anche Franco Bardi, Camera del Lavoro Sulcis, Bruno Usai della segreteria Fiom Sulcis e il segretario regionale Cgil Samuele Piddiu che ha sottolineato “la necessità di praticare relazioni industriali corrette, partendo dal tavolo di oggi insieme alla Confindustria fino al coinvolgimento costante anche di chi ha ruoli politici perché ognuno può e deve fare la propria parte e la Sider Alloys non può pensare di agire in solitudine senza praticare il metodo del confronto”.

Cgil e Fiom hanno proposto “la creazione di una cabina di regia ristretta per discutere, valutare e condividere tutti i passaggi che porteranno lo stabilimento al riavvio, riferendosi anche a un possibile accordo quadro che fissi preventivamente regole condivise per accompagnare passo per passo tutte le azioni da compiere”.

In riferimento alle prime assunzioni già fatte, la Cgil ha sottolineato che nello stabilimento ci sono professionalità, competenze ed esperienze e sarebbe molto più utile per la stessa azienda confrontarsi, prima di fare determinate scelte. Massima attenzione, secondo Roberto Forresu, deve essere rivolta ai tempi e al coinvolgimento della parte politica che nel tavolo di stamattina non c’era ma che sarebbe auspicabile fosse comunque informata e resa partecipe: “Il 1 gennaio scadranno gli ammortizzatori – ha detto il segretario Fiom – perciò è indispensabile gestire tutto in modo che i tempi siano rispettati, legando il piano industriale alla riqualificazione dei lavoratori e tenendo sempre presente la scadenza di gennaio”.