Una lettera di tre pagine, condivisa da tutto il mondo delle imprese, Confindustria, Abi, Ania, Alleanza delle cooperative e Rete Imprese Italia. Destinatari, i vertici delle istituzioni europee: José Manuel Barroso, presidente
della Commissione, e Herman Van Rompuy, in vista del vertice Ue del 28 e 29 giugno. Ne dà notizia Il Sole 24 Ore. “È una grande occasione per dare un segnale forte ai popoli e ai mercati da parte di chi guida la politica europea”, esordisce la lettera. Disoccupazione elevata, specie giovanile “incompatibile con stabili condizioni di coesione sociale”, imprese penalizzate, il riemergere di “pericolose spinte nazionalistiche”. Bisogna invertire la rotta, “e riprendere lo spirito europeista”. Partendo dal presupposto che “non vi è alternativa all'euro e all'Europa”.

“Quindi servono alcune misure: la Bce deve continuare ad assicurare un adeguato flusso di liquidità all’economia e preservare il meccanismo di trasmissione della politica monetaria (…). Inoltre è necessario realizzare subito un ‘patto per la crescita’ e mettere in campo tutti gli elementi che possono contribuire a raggiungere l'obiettivo, primi fra gli altri i project bond. È necessario anche avviare un patto europeo per l'unione bancaria e un sistema europeo di garanzia dei depositi. Altro argomento su cui le imprese insistono è una garanzia comunitaria rispetto a una determinata percentuale del debito pubblico esistente, ‘per non vedere vanificati gli sforzi relativi al risanamento dei conti pubblici dall'aumento dei tassi di rifinanziamento degli stessi’. Infine vengono chieste regole per i mercati finanziari, completando ‘velocemente’ il quadro normativo europeo con misure che ‘sottopongano a regolamentazione e vigilanza adeguate il sistema finanziario ombra’ e anche ‘aumentino la trasparenza dei prodotti derivati scambiati fuori mercato’ riducendone la potenziale rischiosità sistemica”.