I lavoratori della Cassa di risparmio di Ferrara hanno approvato l’accordo del 31 dicembre scorso, che prevede 300 esuberi (la richiesta era di 400) secondo un mix di prepensionamenti e incentivi fino a 48 mesi di stipendio. L’approvazione è arrivata nel corso di “un’assemblea partecipatissima, in un clima comprensibilmente teso e preoccupato”, spiega la Fisac Cgil. “I lavoratori – continua la nota sindacale - dopo una lunga discussione hanno approvato con convinzione (solo 12 contrari) l’ipotesi. Ora inizia la fase più delicata, quella delle adesioni volontarie che verranno verificate il 23 gennaio”.

A Ferrara si sono registrati 637 sì, 12 no e 1 astenuto, mentre nella sede di Napoli (dove ha sede l’ex Commercio & Finanza) si sono avuti 25 sì e 1 astenuto. Entro giovedì 19 gennaio i dipendenti dovranno comunicare alla banca l’intenzione o meno di aderire all’uscita (che prevede diverse tipologie di trattamenti e “scivoli”). Si spera così di arrivare a 300 esodi volontari, quota necessaria affinché la Carife possa poi essere venduta alla Banca popolare dell’Emilia Romagna. Il 23 gennaio, infine, si svolgerà una prima verifica sulla campagna di adesione.