"In premessa dell'incontro il Viceministro De Vincenti ha sostenuto che Esaote è un'azienda che non solo va salvaguardata ma va potenziata per meglio competere sui mercati. Il Governo ha sostenuto che l'azienda per l'importanza che ha sui mercati nazionali ed internazionali, ed in un settore strategico, è costantemente monitorata". E' quanto si apprende da una nota congiunta di Fim, Fiom e Uilm di Genova, dopo l'incontro di oggi al ministero dello Sviluppo.

"Adesso - scrivono - tuttavia è la fase in cui occorre mettere in sicurezza l'azienda per darle un nuovo posizionamento rafforzandone le attività di ricerca, per innovare maggiormente sul prodotto ed inoltre renderla efficiente sul piano dei processi produttivi. Il sindacato unitariamente ha condiviso la posizione del Governo, evidenziando che occorre rilanciare l'azienda attraverso interventi sulle strategie commerciali e sul prodotto".

L'azienda, da parte sua, "ha confermato che questo piano industriale non è un colpo di testa ma il frutto di un'analisi attenta e di fatto applicabile solo nella sua totalità. La discussione ha nuovamente registrato le distanze fra le parti, malgrado i tentativi di mediazione anche degli enti locali".

"Il rappresentante del Governo ha concluso la riunione proponendo alle parti un metodo per dare seguito al confronto ed evitare, oggi, la rottura. Il Governo ha ribadito che i lavoratori presenti in azienda sono altamente competenti e collocati al tempo stesso in un mercato importante, inoltre che occorre trovare un punto d'incontro per evitare che i lavoratori si disinnamorino dell'azienda e che non esistendo oggi le condizioni per chiudere positivamente il confronto ha proposto una serie di incontri separati, a partire da lunedì prossimo, con le organizzazioni sindacali, gli enti locali e l'azienda. Incontri che dovrebbero concludersi entro e non oltre dieci giorni, termine ultimo per un nuovo incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico, per verificare se esistono le condizioni per redigere un accordo definitivo, condiviso tra le parti", concludono i sindacati.