"Oggi le lavoratrici e i lavoratori della Ericsson di Marcianise, riuniti in assemblea, hanno deciso di bloccare tutte le attività dello stabilimento e di riunirsi in assemblea permanente, in sciopero. Lunedì prossimo, 9 febbraio, ci sarà il primo incontro al ministero dello Sviluppo economico alla presenza del viceministro De Vincenti. La nostra posizione sarà quella di rifiutare la procedura di cessione dello stabilimento che rischia di essere solo l'anticamera della cessazione di ogni attività a Marcianise". Lo dichiara Roberta Turi, segretaria nazionale della Fiom Cgil.

"E lunedì mattina le lavoratrici della Ericsson saranno in prima fila nel protestare a Roma durante l'incontro con il Governo. Loro, che sono i soggetti più deboli di questa vertenza pur rappresentando ben il 30% della forza lavoro. L'azienda, infatti, anche in questi giorni sta provando a convincere soprattutto le donne ad accettare incentivazioni all'esodo, sapendo che  sono quelle più ricattabili, soprattutto in presenza di attività che prevedono turni particolarmente faticosi per chi ha anche dei figli in tenera età".

"Per questo - continua Turi -le lavoratrici hanno deciso di mettersi alla testa del corteo di lunedì, ritenendo che la vertenza della Ericsson di Marcianise sia anche il simbolo della volontà delle donne del meridione di ribellarsi contro chi vuole ricacciarle tra le mura di casa, dopo essersi conquistate un lavoro dignitoso in una provincia difficile come quella di Caserta. Per questo scriveranno una lettera alla presidente della Camera, Laura Boldrini, e a tutte le parlamentari elette nel meridione.

La Fiom, da parte sua, "sosterrà in tutti i modi la lotta dei lavoratori e delle lavoratrici e continuerà in questi giorni a richiamare la Ericsson e il Governo alle proprie responsabilità".