Nessun problema per gli stabilimenti di Forlì e Susegana. Rimangono ancora 86 lavoratori in esubero a Porcia, pur in presenza di segnali positivi in termini di volumi nei segmenti di produzione a più alto valore aggiunto. La situazione più critica rimane quella di Solaro dove, pur prevedendo una crescita dei volumi, rimangono esuberi che l’azienda ha stimato in 160 lavoratori. È questo, in estrema sintesi il quadro della situazione occupazionale in Electrolux, che è emerso dall'incontro che si è tenuto ieri, martedì 9 ottobre, presso il ministero dello Sviluppo economico. 

L'incontro con la direzione di Electrolux, alla presenza delle Istituzioni nazionali e regionali, dei rappresentanti nazionali e territoriali di Fim, Fiom, Uilm e dei delegati di fabbrica, è servito a valutare la situazione complessiva degli stabilimenti del gruppo. La discussione - in un quadro normativo in materia di utilizzo degli ammortizzatori sociali che impone decisioni tempestive - ha riguardato andamento dei volumi e relativi orari di lavoro, esuberi residui, investimenti realizzati e programmati, piano industriale per il futuro prossimo del gruppo.

L'azienda – che ha informato di aver acquisito le società Best di Fabriano e Spm drink system di Modena, rispettivamente di 170 e 110 dipendenti – ha confermato, dopo quelli nel periodo 2014-17, ulteriori investimenti nel gruppo per circa 50 milioni nel biennio 2018-19, con volumi produttivi totali di circa 3,8 milioni di pezzi, a fronte dei 4 milioni previsti dal piano del 2014.

Ma per Michela Spera, segretaria nazionale Fiom, e Alberto Larghi, coordinatore Fiom del gruppo Electrolux, “il piano industriale per Solaro non è sufficiente, per il permanere di un significativo numero di lavoratori in esubero. Abbiamo chiesto all'azienda di mettere in campo ulteriori iniziative, per garantire più volumi, e al governo, che si è impegnato a farlo, di accompagnare il piano industriale con la possibilità di un ulteriore ricorso agli ammortizzatori sociali".

"Inoltre - aggiungono i due sindacalisti Fiom - abbiamo chiesto all'azienda un nuovo piano industriale per tutti gli stabilimenti del gruppo per gli anni 2019-21. Infine, per la Fiom a questo punto è necessario e non più rinviabile l'apertura di un confronto a 360 gradi anche sul rinnovo del contratto aziendale fermo dal 2007".