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"Questa è solo la prima tappa di una mobilitazione unitaria di Cgil, Cisl e Uil che anche in Umbria intendono dare voce alle migliaia di donne e uomini che hanno subito e continuano a subire una clamorosa ingiustizia a causa della legge Fornero". Siamo a Terni, dove venerdì 9 ottobre si è svolta la prima delle due manifestazioni umbre organizzate dai sindacati per chiedere una modifica della legge Fornerno. Domani, sabato 10 ottobre, sarà la volta di Perugia, ma l'intenzione è quella di dare vita ad una mobilitazione permanente, perché in ballo, spiegano i sindacati, c'è il destino di tantissime persone in carne ed ossa.
Come quelle che sono scese in piazza con i sindacati a Terni. Lavoratrici e lavoratori che vivono direttamente sulla propria pelle gli effetti dell'attuale legge previdenziale. Gente come Luca Lambertucci, operaio metalmeccanico del sistema degli appalti di Ast e lavoratore precoce: "Si parla troppo poco di quelli che sono nelle mie condizioni - spiega l'operaio - Io ho iniziato a lavorare a 15 anni, ma con il tempo ho visto il mio traguardo allontanarsi sempre di più. I 66 anni necessari per uscire per me vogliono dire 51 anni di servizio, ma io faccio il metalmeccanico, mi spacco la schiena, e per di più ora sono anche in cassa integrazione e non so se la mia azienda ce la farà".
Situazione analoga per Romano Barbarossa, anche lui tuta blu del sistema appalti Ast: "Vivo una situazione di estrema incertezza - spiega - siamo stati buttati fuori dopo una gara d'appalto con un forte ribasso, ora siamo in cassa integrazione straordinaria. Dopodiché, cosa succederà. La situazione è drammatica soprattutto per quelli come me, che a 55 anni, con 37 anni di contributi, fino a qualche anno fa vedevano come possibile il traguardo della pensione. Poi è arrivata la legge Fornero e quel traguardo non lo vediamo più. Ma quando mai potrò andare in pensione io?".
Elisa invece di anni ne ha solo 24, ma anche lei si è fatta un'idea precisa sulla legge Fornero: "Se le persone vanno in pensione più tardi è difficile che io in questo contesto di crisi riesca a trovare un lavoro". Accanto a lei, al presidio dei sindacati, c’è la mamma Daniela, 53 anni, ma solo 18 di lavoro: "Con la riforma Fornero non solo non so quando andrò in pensione, io non so se ci andrò in pensione. Considerando come è messa l'Inps chissà fra tanti anni quello che succederà".
Come detto, la mobilitazione di Cgil, Cisl e Uil in Umbria proseguirà domani, sabato 10 ottobre a Perugia, con un presidio analogo sotto la prefettura del capoluogo (ore 10): "Vogliamo continuare a dare voce alle tante persone indignate per gli effetti nefasti di questa legge e per sollecitare il Governo Renzi a considerare questa come la vera priorità della prossima legge di Stabilità".