Hanno alzato un muretto simbolico davanti alla sede del ministero del Sviluppo, in via Molise, per sottolineare la distanza tra il governo e le loro richieste. Circa 400 lavoratori sono giunti oggi (17 luglio) a Roma da tutta Italia per il presidio organizzato dai sindacati degli edili di Cgil, Cisl e Uil. La richiesta all'esecutivo è di aprire un tavolo di confronto e avviare subito misure per il rilancio del settore che dall'inizio della crisi ha perso circa mezzo milione di posti.

“Il viceministro delle Infrastrutture, Mario Ciaccia, ha riconosciuto l’importanza strategica del settore delle costruzioni e si è detto disponibile ad interventi per il suo rilancio, a cominciare da legalità, appalti e infrastrutture”, hanno riferito Antonio Correale (Feneal Uil), Domenico Pesenti (Filca Cisl) e Walter Schiavella (Fillea Cgil) al termine del vertice con l'esponente del governo. “Le aperture del ministero e del governo costituiscono sicuramente una buona premessa - hanno detto i tre segretari generali – ma se non arriveranno subito i primi risultati da settembre siamo pronti a nuove mobilitazioni su tutto il territorio nazionale".

Nei prossimi giorni i sindacati consegneranno ai ministeri interessati le loro proposte, che sono le stesse della manifestazione nazionale del 3 marzo scorso. Tra le altre, il Durc per congruità, la Patente a punti e l’allargamento degli sgravi fiscali per interventi per la messa in sicurezza dal rischio sismico e l’allentamento selettivo del Patto di stabilità, per consentire ai Comuni virtuosi di fare investimenti e ridare fiato alle piccole e medie imprese. "Si tratta di proposte serie e fattibili – aggiungono Correale, Pesenti e Schiavella - con le quali non chiediamo nuove cementificazioni ma uno sviluppo sostenibile e un lavoro regolare e di qualità, per rimettere in moto il settore che dall’inizio della crisi ha perso 400mila addetti, mezzo milione se si considera l’indotto".