“La crisi del settore è ormai conclamata come emergenza nazionale. È crisi occupazionale, di legalità, di modello di impresa, di modello di sviluppo”. Ne è convinto Walter Schiavella, segretario generale della Fillea Cgil, intervenuto a Napoli alla Conferenza nazionale del sistema bilaterale dell’edilizia.

“Lo denunciamo da anni – prosegue Schiavella – con proposte e mobilitazioni, ma dal governo non arriva nessuna vera risposta efficace”. Inutili gli interventi palliativi, “serve una cura organica e strutturale fatta di investimenti, ma ancor più di regole certe ed esigibili e controlli adeguati”.

Per Schiavella non sono più procrastinabili risposte a domande inevase da troppo tempo: a quando l’abolizione del massimo ribasso negli appalti? A quando l’estensione del Durc (Documento unico di regolarità contributiva) per congruità anche nel mercato privato? A quando una legge sulla qualificazione d’impresa? “Servono risposte urgenti dal governo, ma anche dalle imprese, che dai principi generali debbono passare ai fatti. La ridotta dimensione media di impresa non può più fare da alibi a richieste che dietro la legittima rivendicazione di semplificazione finiscono per perpetuare la richiesta implicita di sostanziale mano libera nella gestione del ciclo edilizio, dalla concessione all’organizzazione d’impresa, ai rapporti di lavoro”.

Per il numero uno degli edili Cgil qui sta il punto “di verifica dell’effettiva volontà delle parti datoriali”, cui Schiavella chiede impegno per “realizzare la strumentazione necessaria ad affermare per via contrattuale la qualità e la regolarità nel settore, dal Durc per congruità alla patente a punti, con il supporto del sistema bilaterale edile”, a condizione che esso “sappia razionalizzarsi e migliorare in efficienza per far fronte alla crisi e alle trasformazioni produttive”.