I coordinamenti donne e politiche di genere di Cgil, Cisl e Uil della Sicilia plaudono all’iniziativa del libero incontro sui temi della libertà e della democrazia che si terrà sabato 22 settembre ai Cantieri culturali alla Zisa e in un documento fanno il punto sulle iniziative messe in campo contro la violenza di genere, per il lavoro femminile, per il welfare, per l’accoglienza.

“L’occupazione femminile – affermano Elvira Morana (Cgil), Rosanna La Placa (Cisl), Grazia Mazzè (Uil) – resta una precondizione fondamentale anche per affrancare le donne dalla violenza. L’impegno di Cgil, Cisl e Uil – aggiungono – si dispiega dunque a tutto campo con iniziative per l’occupazione, contro le discriminazioni e la violenza di genere. Nostro obiettivo è far emergere disuguaglianze e stereotipi, sociali e culturali, segregazione occupazionale e il valore delle competenze delle donne operando in sinergia nei tavoli sociali e nei tavoli di contrattazione”.

Nel documento viene ricordata l’introduzione, “fortemente voluta dal sindacato”, del congedo per le donne che intraprendono percorsi di protezione “che va implementato – scrivono – per garantire alle donne clausole di miglior favore attraverso la contrattazione”. Inoltre, l’accordo quadro sulle molestie nei luoghi di lavoro, recepito da Cgil, Cisl e Uil e Confindustria nel 2016 e la legge regionale 3 del 2012 per il contrasto e la prevenzione della violenza di genere, ancora non pienamente attuata. Le donne di Cgil, Cisl e Uil sollecitano il Forum permanente, di cui fanno parte, a “un’attività straordinaria” con azioni per l’effettivo contrasto alla violenza di genere. E al governo regionale chiedono, in una Sicilia che con il 29,2% registra il tasso di occupazione femminile più basso d’Europa, “un piano straordinario per il lavoro con azioni mirate e interventi specifici per l’occupazione femminile” e iniziative “per rimuovere tutte le forme di discriminazione di genere, per il welfare, l’inclusione sociale, la salute, la tutela delle donne immigrate, rifugiate e richiedenti asilo”.

“Servono maggiori investimenti nel settore della cura da parte dello Stato e della Regione – scrivono Morana, La Placa e Mazzè –, ma è nostro compito portare avanti le misure di conciliazione già previste attraverso sinergie con le istituzioni e monitorando lo stato delle infrastrutture, dei trasporti, la presenza di strutture di cura nelle aziende, di un sistema di welfare che risponda alla domanda di conciliazione, per i figli, per i genitori anziani o disabili a carico.