“Gli andamenti sull'occupazione, se si stabilizzeranno, sono certamente un dato confortante, ma comunque appaiono contenuti visti i considerevoli incentivi previsti in legge di stabilità per le assunzioni 2015, che hanno avuto un effetto incrementale, ma bisogna vedere quanto duraturo”. È questo il commento della Cgil, per bocca della segretaria confederale, Serena Sorrentino, agli ultimi dati sull'occupazione diffusi dall’Istat.

Nell’ultima rilevazione pubblicata ieri, mercoledì 30 settembre, l’istituto di statistica ha infatti segnalato un nuovo calo nel tasso di disoccupazione, che si è attestato all'11,9% ad agosto. Secondo i dati provvisori, la flessione è di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 0,7 punti rispetto ad agosto 2014. Nei dodici mesi la disoccupazione diminuisce del 5%, con 162mila persone in meno in cerca di lavoro.

Torna ad aumentare invece la disoccupazione giovanile, che arriva ad agosto al 40,7% (+0, 3% su luglio), restando comunque sotto il dato di agosto 2014 (-2,3 punti). Gli under 25 disoccupati sono 631mila, 13mila in più rispetto al mese precedente.

Secondo Serena Sorrentino, “il dato relativo alla disoccupazione giovanile indica scarsa propensione dell'impresa ad investire sul futuro. Se il governo vuole dare un segnale vero che questa è #lavoltabuona e che l'#italiariparte metta in legge di stabilità incentivi sull'occupazione aggiuntiva per le imprese che investono, vincolandoli all'innovazione e prevedendo la loro restituzione in caso di licenziamento di quel lavoratore prima dei tre anni”, sostiene la segretaria Cgil.

“Quanto al jobs act - prosegue la dirigente sindacale - rappresenta un regalo in più all'impresa che assumerà con gli incentivi risparmiando il 30 per cento del costo del lavoro per tre anni potendo però licenziare liberamente anche senza giusta causa. Quindi è comprensibile che le imprese esultino, ma i lavoratori sanno che hanno perso diritti fondamentali”. “Sul jobs act, comunque, - conclude la segretaria confederale - la partita non è affatto chiusa, i diritti vanno riconquistati e la contrattazione lo sta già facendo: nelle 325mila unità, infatti, ci sono anche assunzioni fatte con accordi sindacali che disapplicano le tutele crescenti”.