"Il rispetto della Costituzione ha prevalso, l'emendamento Sacconi è stato dichiarato inammissibile". Così Vincenzo Colla, segretario confederale della Cgil, commenta il respingimento degli emendamenti restrittivi all'esercizio del diritto di sciopero da parte della commissione Bilancio del Senato.

"Il Senatore Sacconi continua la sua battaglia contro il diritto di sciopero, sancìto nella nostra Costituzione, tentando persino di approfittare dell'iter veloce della legge di Bilancio, per imporre la preventiva comunicazione individuale allo sciopero (7 giorni prima). La Cgil ha prontamente denunciato il tentativo del presidente della commissione Lavoro del Senato, di legiferare sullo sciopero in una sede, la legge di Bilancio, che la Costituzione vuole dedicata esclusivamente alle entrate e alle spese. Fallito questo tentativo, le regole sull'esercizio del diritto di sciopero contenute nella legge 146 del 1990 non subiranno modifiche. La '146'  è buona legge e sta funzionando a dovere. Un giudizio su cui conviene anche il presidente della commissione di Garanzia, Santoro Passarelli", rileva il sindacalista. 

Inoltre, la Cgil fa rilevare come "solo in 23 casi, su 850 dichiarazioni, si sono aperte procedure di contenzioso" e, con le parole del dirigente sindacale, invita il senatore Sacconi "a farsi invece parte attiva per una legge sulla rappresentanza, che recepisca l'accordo interconfederale sul Testo Unico del 2014, che consentirebbe di dare piena applicazione alla Carta costituzionale e avere così certezza delle organizzazioni maggiormente rappresentative. Questa, sarebbe la vera soluzione ai problemi evidenziati".