“Il ministro Bongiorno ci ha ascoltati sulle assunzioni e in parte sui fondi per il salario accessorio, ma sui controlli si continua lungo la strada dell’intervento commissariale”. Così la segretaria generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino, e il segretario confederale della Cgil, Franco Martini, commentano il ddl Concretezza sulla Pa, approvato ieri dal Consiglio dei ministri.

Nel dettaglio del provvedimento, i due dirigenti sindacali osservano che, per quanto riguarda il cosiddetto ‘nucleo della concretezza’, “proprio la differenziazione con le funzioni dell’ispettorato avvalora una lettura di tale organismo come una sorta di commissariamento generalizzato delle amministrazioni. Questo è il segno che non si crede nella capacità di autoregolazione delle pubbliche amministrazioni, così come conferma l’idea che il legislatore non sia in grado di produrre riforme che responsabilizzino i dirigenti, tutelando l’autonomia delle amministrazioni. Non si capisce, infatti, perché i rapporti del nucleo di valutazione e i relativi verbali vadano inviati ai Prefetti”.

Quanto al tema assenteismo, videosorveglianza e rilevazione dei dati biometrici, i due sindacalisti affermano: “Il tema in discussione non è il contrasto all’assenteismo né gli strumenti individuati, ma la modalità con cui s'interviene. Il dpcm, che prevederà l’attuazione della rilevazione biometrica e della videosorveglianza, sarà, infatti, emanato su proposta del ministro, sentita la Conferenza unificata e il Garante della privacy. E i lavoratori? Lo Statuo dei lavoratori è tuttora in vigore e riteniamo inammissibile escludere il sindacato dalla discussione che attiene alle procedure di controllo”.

Su questo, aggiungono, “c’è già molta giurisprudenza, anche europea, e non accettiamo che i rappresentanti dei lavoratori vengano esclusi da tale discussione. È un ritorno all’antico, a una Pa che rinuncia ai processi di collaborazione per determinare efficacia e si comporta invece come un datore di lavoro cerbero e punitivo. Bisogna premiare chi compie il proprio dovere e non partire dall’idea che tutti siano colpevoli. I controlli si devono fare, a garanzia degli onesti e dei cittadini, ma attraverso accordi sindacali, perché non tutte le amministrazioni sono uguali e non tutti i lavori sono svolti allo stesso modo dai dipendenti”.

Sul tema della assunzioni, inoltre, Sorrentino e Martini sostengono: “Bene il turn over al 100% per le Funzioni centrali dello Stato e l’intervento sui fondi del salario accessorio, che non possono essere stretti nella morsa tra produttività e nuove assunzioni. Ma quanto alla selettività del turn over, i criteri individuati sono solo alcuni di quelli che possono rappresentare una priorità per le amministrazioni. Ricordiamo al ministro Bongiorno che anche questa è materia che fa parte del nuovo sistema di relazioni sindacali e del confronto con le organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori. Infine, manca un intervento sui fondi del salario accessorio, che faccia saltare il tetto di spesa che vincola la dotazione dei fondi, storicizzando la spesa al 2016”.