“Abbiamo ottenuto dal governo rassicurazioni importanti sul futuro di Aero Piaggio”. È quanto ha dichiarato il responsabile politiche industriali della Cgil Salvatore Barone dopo l'incontro che si è svolto oggi pomeriggio (9 agosto) presso la presidenza del Consiglio. Al tavolo con i sindacati, il sottosegretario Claudio De Vincenti e il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, per discutere dell'azienda ligure che produce aeromobili militari e civili nella quale lavorano attualmente circa 1.200 persone.

Dall'incontro è emerso che le nuove linee guida industriali presentate dall'amministratore delegato di Aero Piaggio nel corso dell'incontro del 28 luglio al ministero dello Sviluppo economico non erano state concordate con il governo. Dunque, così come chiesto dai sindacati e confermato dal sottosegretario e dal ministro, si riparte dall'accordo siglato da tutte le parti nel 2014 che prevedeva un nuovo assetto industriale e occupazionale per superare le criticità gestionali che si sono confermate anche nel corso degli ultimi due anni.

A differenza dell'accordo del 2014, le nuove linee guida, ritenute inaccettabili dalle organizzazioni sindacali, prevedevano un forte ridimensionamento industriale e occupazionale nell'ordine di circa 600 lavoratori, e cessioni di segmenti di attività strategiche. L’esecutivo si è quindi impegnato a verificare e chiarire le reali intenzioni dell'azionista Mubadala di Abu Dhabi per avviare successivamente “in modo aperto e trasparente” la trattativa con i sindacati.

Per la Cgil, rappresentata da Barone, quanto è emerso nel corso dell'incontro odierno “rappresenta un segnale importante da parte del governo a cui devono seguire atti concreti per la salvaguardia e il rilancio di un'attività strategica per l'economia del Paese e del territorio”.