"Il massimo ribasso è una delle cause delle vicende di cui leggiamo sui giornali". Con queste parole, il segretario confederale Cgil, Gianna Fracassi, ha commentato l'intreccio tra corruzione e appalti.

Intervistata da RadioArticolo1, insieme a Paolo Barrera, della Fondazione luoghi comuni, e Mauro Fuso, della Camera del lavoro di Firenze, la dirigente sindacale si è poi soffermata sulle misure da adottare per contrastare il fenomeno. "Vanno fatte alcune operazioni sul versante repressivo. Aver dimezzato i tempi di prescrizione, è stata una gravissima decisione. Va dato al più presto un segnale preciso: tocca alla politica e al Parlamento muoversi al più presto su questo aspetto. Da qui la nostra sollecitazione a portare in aula il disegno di legge depositato dal presidente del Senato Grasso, e fermo da due anni", ha rilevato Fracassi.

L'esponente Cgil ha anche parlato del ruolo del sindacato come 'vedetta di legalità'. "Individueremo strumenti negoziali per fare una contrattazione di anticipo. Noi vogliamo arrivare a sottoscrivere patti contro la corruzione sollecitati dalla nostra organizzazione. Ci vuole una battaglia culturale e un'organizzazione con quasi sei milioni di iscritti può dare un grande contributo. Prova ne è la campagna promossa dalla Cgil per una legge di iniziativa popolare sugli appalti, su cui giovedì 19 marzo si terrà una giornata nazionale di raccolta straordinaria firme", ha concluso la segretaria confederale.