In Italia c’è un elevato livello di corruzione che tende ad aumentare. È solo una delle tendenze che emergono il “Rapporto Italia 2010” dell'Eurispes pubblicato oggi (29 gennaio). Lo scorso anno, secondo “Transparency International” citata dal dossier, il nostro paese è risultato al 63esimo posto su 180 paesi nella classifica mondiale della corruzione, continuando nella discesa iniziata nel 2007 (41esimo posto) e proseguita nel 2008 (55esimo). Dato e tendenza analoghe si leggono nel Rapporto della Banca Mondiale, “Worldwide Governance Indicators 1996-2007”.

A ulteriore conferma, l’Eurispes ha rielaborato anche i dati del servizio anticorruzione e trasparenza del ministero per la Pubblica amministrazione: l’abuso d'ufficio è il reato più grave registrato nel 2006 dalla Corte di Cassazione, con 1.403 sentenze su un totale di 3.454 sentenze di condanna per atti contro la Pa.

I dati riferiscono altri due aspetti importanti: il settore della sanità emerge come quello più a rischio (3.219 persone denunciate su un totale di 6.752 denunce), mentre a livello territoriale resta il primato del Sud. Ma la corruzione “scoperta” e registrata in base alle denunce dei reati contro la Pubblica amministrazione, ricorda l’Eurispes, “è solo la punta di un iceberg rispetto a una corruzione “coperta” che è enorme e diffusa nella società italiana”.