Migliaia di edili in piazza in tutta Italia per lo sciopero nazionale del comparto in corso oggi (lunedì 18 dicembre), con sei manifestazioni in altrettante città italiane (Torino, Padova, Roma, Napoli, Cagliari, Palermo). Lavoro, contratto, salute, pensioni: questi i temi della protesta, a iniziare proprio dal rinnovo del contratto nazionale dell’edilizia, scaduto oramai da 18 mesi, che interessa un milione e mezzo di addetti. Secondo i primi dati forniti dalle agenzie, la partecipazione ai cortei è stata massiccia: 2 mila in marcia a Cagliari, 3 mila a Napoli, 2.500 a Palermo, e altre migliaia nelle altre città.

"La manifestazione - commenta Giovanni Sannino, segretario generale della Fillea Campania - è stata una grande risposta alla tracotanza e alla prepotenza dei padroni edili che si ostinano a non rinnovare il contratto". Per il segretario generale della Cgil partenopea Walter Schiavella è "significativo che la manifestazione si sia svolta a Napoli, la capitale del Mezzogiorno, la cui ripresa è ancora troppo lenta, anche perché un settore strategico come quello delle costruzioni non riesce a trasformare in cantieri gli stanziamenti e gli stanziamenti in lavoro di qualità". 

"La Sardegna è storicamente una regione importante per le costruzioni, e deve continuare a esserlo" spiega il segretario nazionale Fillea Cgil Antonio Di Franco: "E' finito il tempo dell'edificazione selvaggia, ma c'è tanto da fare nel recupero delle vecchie opere, nelle periferie, nelle infrastrutture". In Sardegna sono 68 le opere avviate, alcune da ben 40 anni, ma ancora da terminare. E sul versante Anas, rispetto ai circa tre miliardi di portafoglio, "600 milioni riguardano lavori in esecuzione, 300 milioni sono ancora da appaltare entro il 31 dicembre, mentre i restanti 2,1 miliardi da mandare a regime nel prossimo triennio". C'è poi il problema del lavoro nero: "Almeno il 25 per cento degli edili è fuori legge, oltre due lavoratori ogni dieci".

In Sicilia, nel 2017, sono andati in fumo 11 mila posti di lavoro nell'edilizia, un migliaio solo a Palermo, mentre stentano a partire i cantieri dei Patti per il Sud siglati due anni fa dall'allora ex premier Matteo Renzi e dal governatore Rosario Crocetta. "Non c'è più tempo da perdere, bisogna sbloccare le procedure, ferme anche per intoppi burocratici, spendere le risorse e dare una boccata d'ossigeno a un comparto devastato dalla crisi" spiega il segretario della Fillea Cgil palermitana Francesco Piastra: "La situazione è drammatica, l'edilizia è in crisi, i cantieri sono fermi, gli appalti degli sbandierati Patti per il Sud e per le città metropolitane non sono stati ancora aggiudicati. La crisi nel settore ha generato 40 mila licenziamenti negli ultimi dieci anni. Chiediamo all'Ance un'assunzione di responsabilità, rinnovando il contratto collettivo". Per il segretario generale della Fillea Cgil Sicilia Franco Tarantino, il blocco dell'edilizia "non può essere un alibi per non rinnovare il contratto. Sono diciotto mesi che attendiamo il rinnovo: gli appalti pubblici sono crollati, il rilancio degli investimenti privati che ci aspettavamo nel settore non è mai avvenuto, ma tutto questo non può essere un alibi per bloccare un diritto dei lavoratori. Chiediamo un aumento di 106 euro per il terzo livello e un ulteriore finanziamento della bilateralità per incrementare i processi formativi e per garantire maggiore sicurezza. Aspetteremo gennaio, ma se non avremo risposte adeguate daremo il via a nuove forme di mobilitazione".

L’incontro con l’Associazione nazionale costruttori avvenuto il 12 dicembre scorso non ha dato i risultati sperati. “Confermiamo il giudizio negativo sugli atteggiamenti delle nostre controparti, non essendo emersa una volontà esplicita a chiudere in tempi brevi il ccnl” spiegano i segretari generali di Feneal Uil (Vito Panzarella), Filca Cisl (Franco Turri) e Fillea Cgil (Alessandro Genovesi): “L’Ance continua a non raccogliere la sfida principale che abbiamo lanciato: mettere il rinnovo del contratto, la strumentazione bilaterale, la valorizzazione delle professionalità al servizio di una ripresa di qualità del nostro settore, basata su regolarità, innovazione e giusti riconoscimenti salariali”. Distanze significative si sono registrate, in particolare, su sanità integrativa, messa in sicurezza degli enti bilaterali, maggiori tutele per gli impiegati, previdenza complementare e sul salario.

Tra le richieste che gli edili di Cgil, Cisl e Uil portano in piazza, oltre agli aumenti salariali in linea con gli altri settori, vi è la difesa e la riforma delle Casse edili a sostegno di tutti i lavoratori, più sicurezza sui posti di lavoro, lotta al lavoro nero e a favore delle imprese virtuose contro la concorrenza sleale e il dumping. Feneal, Filca e Fillea chiedono anche la creazione di un Fondo sanitario integrativo nazionale per tutelare sempre di più il diritto alla salute e alla prevenzione, il potenziamento del Fondo integrativo per il pensionamento anticipato, con l’obiettivo di dare la possibilità a chi svolge lavori gravosi di andare in pensione prima e favorire il ricambio generazionale.

TUTTE LE INIZIATIVE
Torino. Corteo (ore 9.30) da piazza Castello (di fronte alla sede della Regione Piemonte) a piazza Giambattista Bodoni. Conclude Alessandro Genovesi, segretario generale Fillea Cgil nazionale.
Padova. Concentramento (ore 8.30) nel piazzale antistante la stazione ferroviaria. Corteo (ore 9.30) da piazzale della Stazione a piazza De Gasperi (di fronte alla sede Ance del Veneto). Conclude Emilio Correale, segreteria Feneal Uil nazionale.
Roma. Manifestazione (ore 10) in piazza Santissimi Apostoli. Conclude Vito Panzarella, segretario generale Feneal Uil nazionale.
Napoli. Corteo (ore 9.30) da piazza Mancini (adiacente a piazza Garibaldi, alle spalle del monumento) a piazza Matteotti. Conclude Franco Turri, segretario generale Filca Cisl nazionale.
Cagliari. Corteo (ore 9.30) da piazzale Trento (di fronte alla sede della Regione Sardegna) a piazza Darsena (di fronte alla sede del Consiglio regionale). Conclude Antonio Di Franco, segreteria Fillea Cgil nazionale.
Palermo. Corteo (ore 10) da piazza Massimo a via Alessandro Volta (davanti alla sede dell’Ance). Conclude Stefano Macale, segreteria Filca Cisl nazionale.