Parte in questi giorni su Twitter e Facebook la campagna della Cgil per spiegare a iscritti e delegati l’importanza di far partecipare le aziende per cui lavorano al censimento Inps sulla rappresentanza. Unica vera condizione è che le aziende aderiscano a Confindustria.

Il censimento è uno dei tasselli fondamentali dell’accordo sulla rappresentanza firmato il 10 gennaio del 2014 da Cgil Cisl e Uil con Confindustria - ed è per questo che formalmente a oggi si applica solo alle aziende aderenti a questa associazione datoriale -, che ha segnato una vera e propria svolta nelle relazioni sindacali.

D’ora in poi, infatti, saranno validi solo i contratti nazionali stipulati da chi rappresenta almeno il 50% più 1 dei lavoratori e poi sottoposti all’ulteriore passaggio dell’approvazione da parte dei lavoratori stessi, che in questo modo hanno davvero l’ultima parola sugli accordi siglati.


Un meccanismo che mette fine ai contratti firmati da chi non rappresenta la maggioranza dei lavoratori e che, dando finalmente attuazione almeno a una parte dell’articolo 39 della Costituzione, segna l’avvio di una stagione di vera democrazia nei posti di lavoro.

Le modalità di calcolo della effettiva rappresentatività delle organizzazioni sindacali si basano, oltre che sul calcolo dei voti riportati da ciascuna organizzazione nelle elezioni delle Rsu, sul numero degli iscritti che le aziende dovranno comunicare all’Inps aderendo volontariamente al censimento partito col mese di maggio. Ecco perché - afferma la Cgil - è importante sollecitare la partecipazione di ogni azienda al censimento e verificare la trasmissione corretta dei dati sugli iscritti.

“ContarsiXContare è lo slogan scelto per questa campagna - realizzata con il contributo di rassegna.it che ne ha curato la grafica - che nei prossimi giorni rimbalzerà sul web e sui social del sistema Cgil per ricordare a tutti gli iscritti, dirigenti e delegati l’importanza di questo passaggio. Perché da adesso, ciò che veramente conterà ai tavoli di contrattazione saranno i voti dei lavoratori e la loro volontà”.