Promuovere in tutti i luoghi di lavoro lo screening mammografico per le donne, in modo anche da sensibilizzarle riguardo l’importanza della prevenzione. È questo l’obiettivo del nuovo accordo che abbiamo appena firmato con l’Asl 5 della Spezia, intitolato “Prevengo anch’io. Buone pratiche di contrattazione in sanità”. Un’iniziativa che, in realtà, è solo l’ultima di una lunga serie: è da ben cinque anni, infatti, che siamo attivi sul tema dello screening mammografico, con una “vertenza” nata nell’ambito della mobilitazione sulla sanità per la riorganizzazione dei servizi e per la garanzia dei livelli essenziali di assistenza sanitaria.

Obiettivo della nostra piattaforma è stato quello di consentire lo screening mammografico annuale a chiamata
a tutta la popolazione femminile in età a rischio, nel contempo potenziando il reparto di Senologia con la metodologia “breast unit”, ossia con la presa in carico, da parte di un’équipe multidisciplinare, di ogni donna colpita da tumore. La “vertenza” è stata lunga e difficile, con momenti di confronto e rotture, con la mobilitazione di cittadini e lavoratori, raccolte di firme, un lavoro capillare di coinvolgimento e raccordo con associazioni e movimenti di base sul territorio, a partire dalla Rete femminile della salute.

Il risultato è arrivato alla fine del 2013, con l’avvio di una sperimentazione unica in Liguria: l’accordo con l’Asl 5 prevede lo screening annuale a chiamata, tramite una lettera a casa, per tutte le donne dai 45 ai 50 anni, e naturalmente lo screening per le età successive. I risultati sono evidenti: mentre prima dell’accordo erano chiamate in media 6 mila donne con 3 mila esami eseguiti, nel 2014 ne sono state chiamate 14 mila e si sono presentate in 7 mila (precisamente il 47 per cento del totale). Un incremento che avuto riflessi sull’esito delle visite: se prima dell’accordo si individuavano in media 100 tumori, nel 2014 ne sono stati scoperti 220. Ben 220 donne, quindi, hanno avuto la possibilità di essere curate e guarite.

Per il 2015 sono previste circa 30 mila chiamate. Il nuovo accordo con la Asl 5, inoltre, coinvolge direttamente anche i medici di medicina generale, che saranno dotati di un calendario con la data di chiamata per ogni assistita, allo scopo di evitare liste d’attesa. Occorre sottolineare, inoltre, che sono stati creati due “poli di senologia” per le donne positive allo screening, oppure bisognose di approfondimenti e ulteriori esami, oltre ovviamente a tutte coloro colpite da tumore. In conclusione, il nostro obiettivo: alzare la quota di adesione delle donne (oggi, come si diceva prima, al 47 per cento) sia sui posti di lavoro sia nelle leghe dei pensionati, per cercare di allinearla a quella dei paesi europei più avanzati.

* segretaria confederale Cgil La Spezia