"Che fine hanno fatto i milioni di posti di lavoro creati con il Jobs act?". Questa la domanda posta dal segretario confederale della Cgil Serena Sorrentino alla luce dei dati diffusi oggi dall'Osservatorio precariato dell'Inps, accompagnata dall'hastag #Polettirispondi.

"Potremmo commentare che a noi i conti tornano, visto che avevamo stimato sia l'effetto doping del Jobs act che il decalage delle assunzioni", dichiara Sorrentino. "Avevamo infatti previsto - spiega -  che l'occupazione sarebbe cresciuta di circa la metà rispetto a quanto annunciato dal governo e che ci sarebbe stato un considerevole rallentamento con la riduzione degli incentivi, calcolo confermato oggi dall'Inps, che nel primo trimestre registra un calo delle assunzioni su base annua pari al 12,9%, da imputare soprattutto al crollo verticale dei tempi indeterminati". "Ma avere ragione - prosegue - non è una soddisfazione perché parliamo di circa 15 miliardi di risorse pubbliche investite male e di tante speranze deluse per milioni di giovani italiani".

"Il Governo, come diciamo da mesi, può correggere gli errori e cambiare sia il meccanismo della decontribuzione che le norme del Jobs act". La segretaria confederale della Cgil sottolinea quindi gli interventi prioritari per il sindacato di corso d'Italia: "l'abolizione dei voucher, che continuano a crescere in virtù della liberalizzazione (nel trimestre gennaio-marzo sono aumentati del 45,6% rispetto allo stesso periodo del 2015), la regolazione del tempo determinato e la modifica al sistema degli incentivi, che devono diventare selettivi".

"Ci hanno spiegato che liberalizzando i licenziamenti sarebbe aumentata l'occupazione, ma hanno dato soldi a pioggia alle imprese e ignorato chi rappresenta il lavoro senza alcun risultato apprezzabile: le imprese non stanno investendo in lavoro e innovazione e la ripresa non c'è", continua la dirigente sindacale.

"Bisogna cambiare verso perché quello del Jobs act è sbagliato. Noi ne abbiamo indicato uno: stiamo raccogliendo le firme per la Carta dei diritti universali del lavoro, che riscrive il diritto del lavoro in nome di un principio di uguaglianza, - ricorda in conclusione Sorrentino - e abbiamo presentato da tempo una proposta di progetto per il rilancio e lo sviluppo del Paese, il Piano del Lavoro".

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