"Nonostante le decisioni assunte dalla recente gestione commissariale, che aveva trovato i fondi per mantenere, tramite una nuova gara d'appalto, il servizio di biblioteca e degli archivi comunali, il sindaco di Venezia, appena eletto, Luigi Brugnaro, ha deciso in maniera unilaterale, in assenza sia della Giunta che del Consiglio comunale, di interrompere il servizio e lasciare a casa 18 lavoratori e lavoratrici, che da oltre dieci anni assicuravano il servizio". Così la Camera del lavoro metropolitana, la Fp e la Filcams di Venezia in una nota congiunta.

"Questi lavoratori garantiscono l'ampliamento dell'orario di apertura, compreso il sabato, delle biblioteche cittadine, nonché, insieme ai dipendenti comunali, servizi al pubblico, sia di accoglienza che di natura complessa, la catalogazione dei libri, la conservazione e la schedatura dei documenti storici e correnti. Interruzione dei servizi che, ad aggravare la situazione, è avvenuto tramite un comunicato stampa, senza nemmeno rispondere alla richiesta d'incontro formulata dalle organizzazioni sindacali. Il sindaco non ha ritenuto necessario dover rispondere e convocare un tavolo di confronto specifico, calpestando, a nostro avviso, la stessa dignità delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti".

Come organizzazioni sindacali, "riteniamo il fatto estremamente grave, anche tenendo conto della pesante situazione occupazionale che vive la nostra realtà territoriale. Tanto più da un sindaco, che durante la campagna elettorale, aveva sbandierato la volontà di rilanciare l'occupazione a Venezia. Ad oggi, registriamo solo i licenziamenti".

Per opporsi a tale decisione, i lavoratori saranno in sciopero dal 25 giugno fino al 30, con manifestazioni previste a Mestre per il 26 giugno, dalle 8,30 davanti alla biblioteca civica di Mestre (villa Erizzo), e a Venezia per il 30 giugno, dalle 8,30, con presidio davanti al municipio.