Il primo appuntamento è con un’assemblea pubblica, fissata per sabato 13 ottobre, ore 11, in piazza Vittorio Emanuele II. “Per noi la giustizia sociale non ha colore né nazionalità”. Così, in una nota, la Cgil di Roma e del Lazio lancia la mobilitazione contro “la deriva xenofoba e razzista, i rigurgiti fascisti testimoniati dagli organi di stampa: lo specchietto per le allodole che il governo utilizza in modo odioso per mascherare l’incapacità di dare risposti ai bisogni delle persone”.

“La povertà assoluta e relativa – continua la nota – è in aumento, il lavoro povero, precario e mal tutelato cresce, la richiesta del diritto a una casa si fa sempre più pressante, le disuguaglianze di genere si allargano e la violenza sulle donne è divenuto fatto quotidiano, così come il disprezzo per tutte le forme di orientamento sessuale classificate come non ortodosse. L’elenco potrebbe essere molto più lungo, ma ci fermiamo ai titoli. Questi dovrebbero essere gli ambiti sui quali lavorare, non soffiare sul fuoco dello scontro fra ultimi e penultimi”.

Insiste la Cgil: “I nostri valori rimangono quelli della fratellanza, solidarietà e giustizia sociale, scolpiti in modo indelebile nella nostra Costituzione. Per questi motivi, insieme a molte realtà organizzate, associazioni, movimenti, singoli cittadini, abbiamo ritenuto di lanciare un percorso di mobilitazione che si concluderà il 10 novembre” con una manifestazione in piazza della Repubblica e che si muove attraverso diverse iniziative raccolte sul sito https://sei1dinoi.org.