Entro la fine dell'anno potrebbero partire i primi lavori per il rilancio del centro storico di Catania, con una previsione importante: sarebbero circa un migliaio i lavoratori del settore edile che potrebbero trovare una occupazione qualificata. "Ma affinché ciò accada veramente - scrive in una nota la Cgil etnea - sarà necessario che le istituzioni rispettino i tempi e riflettano in fretta sull'opportunità di trovare precise strategie di sostegno al progetto".  

Il "Piano di riqualificazione del Centro storico di Catania" è stato presentato ai sindacalisti e ai lavoratori della Cgil di Catania, per la prima volta fuori da Palazzo degli Elefanti. L'iniziativa si è tenuta in un affollato Salone "Russo" di via Crociferi  organizzata da Cgil e Fillea Cgil; ha introdotto i lavori il segretario generale della Fillea, Giovanni Pistorio. La presentazione  del Piano è stata affidata all'assessore comunale all'Urbanistica, Salvo Di Salvo. Ad illustrarlo sono stati invece gli architetti Aurelio Cantone ed Ermelinda Gulisano. Ha chiuso i lavori il segretario generale della Cgil di Catania, Giacomo Rota. 

"La Cgil e la Fillea riconoscono la grande utilità del Piano che inciderà per la misura di circa il 30 per cento, nel settore dei lavoratori edili - commenta il segretario della Fillea Giovanni Pistorio - Sarà un'occasione importante per recuperare occupazione dopo anni difficili, e per impiegare professionalità nelle attività di recupero del patrimonio architettonico che andrebbero altrimenti disperse. In questo senso, abbiamo già chiesto al Comune di intervenire affinché la Regione preveda finanziamenti per la formazione specifica di settore. Anche il cablaggio delle aree farà la differenza, sopratutto in vista della possibilità di realizzare un modello di "Human city". Ma un Piano come questo potrebbe prevedere  anche l'importante sinergia tra Comune ed Università per favorire l'integrazione tra i residenti e i fruito abitanti delle zone; puntiamo inoltre a coinvolgere l'Udu, e dunque gli studenti catanesi, affinché sostengano la possibilità che nell'area dell'attuale ospedale Vittorio Emanuele venga realizzato nel migliore dei modi un campus universitario". 

Tra le zone centrali più appetibili che saranno interessate al progetto l'intero quartiere San Berillo che potrebbe risorgere dalle sue stesse ceneri, la parte storica all'interno del Santa Marta e l'intero perimetro dell'ospedale Vittorio Emanuele che sarà appunto adibito a campus universitario. 

L'assessore Di Salvo ha sottolineato le ricadute positive che dovrebbero innescarsi attorno all'intera operazione :"Riqualificare il centro storico significherà occupare non solo lavoratori dell'edilizia, ma anche operatori del turismo  e della cultura. Il "Piano" ci consentirà di prevedere anche un ripopolamento di un centro finalmente ritornato attraente, nonché nuovi investimenti da parte dei privati. Proveremo a chiedere alla Regione sostegni mirati; il Comune non potrà investire risorse proprie perché siamo in fase di predissesto. Nell'immediato, però, toccherà al consiglio comunale approvare il Piano a tempi brevi, una volta superata la fase delle osservazioni".

Per il segretario Rota, "è importante osservare che non si innalzerà nuovo cemento ma si riqualificherà a parità di cubatura. La Cgil crede che questa sia un'occasione importante che non va sprecata. Il centro storico deve tornare a vivere e a rappresentare un'opportunità. A beneficiarne sarà l'economia locale, il lavoro ma anche la stessa socialità dei catanesi. Anche per questo è necessario che le istituzioni continuino a lavorare su questo fronte all'insegna della condivisione con le parti sociali".