Sono in sciopero ad oltranza da sette giorni i lavoratori delle cooperative in appalto presso la Castelfrigo di Castelnuovo Rangone (MO). Una protesta di fronte alla quale però - denuncia la Flai Cgil Emilia Romagna - perdurano silenzio e indifferenza. "Il 13 ottobre si è concluso, con un mancato accordo, l'incontro sindacale sulla procedura di licenziamento collettivo per 75 soci-lavoratori (su un totale di 148) delle false cooperative in appalto - spiega in una nota Umberto Franciosi, segretario generale della Flai Cgil Emilia Romagna - Dopo il mancato accordo del 13 ottobre, le false cooperative potranno procedere al licenziamento, nonostante all’interno della Castelfrigo si continui a lavorare a pieno ritmo, con straordinari, velocità sostenute e tutti i sabati mattina". 

"Si licenzia nonostante la proposta avanzata dalla Flai e dalla Filt Cgil modenesi, per scongiurare i licenziamenti, di rimodulare gli orari di lavoro dei soci-lavoratori senza costi aggiuntivi per le aziende - continua Franciosi -  ma le false cooperative hanno insistito per un licenziamento collettivo, senza incentivi all'esodo e senza voler applicare ammortizzatori sociali conservativi. Si licenzia proprio nel momento in cui, come prevedeva l’accordo siglato a febbraio 2016, doveva essere applicato il contratto di lavoro dell’industria alimentare. Queste cooperative, rappresentate da avvocati, licenziano perché la legge lo consente". 

"Intanto - prosegue il segretario Flai - la tensione sociale che diventa sempre più esplosiva all’interno della Castelfrigo come in tutto il settore della lavorazione e trasformazione delle carni, ormai infestato dagli appalti di dubbia legittimità. Le associazioni d'impresa stanno alla finestra a guardare, santificano la libertà d'impresa invece di isolare quegli imprenditori che operano nell’illegalità e che fanno della competizione sleale (anche con gli appalti di dubbia legittimità) l'unico modello competitivo sul mercato".

"Cosa deve ancora accadere per dire alla Castelfrigo e alle false cooperative che operano al suo interno di fermarsi prima del precipizio? - si chiede in conclusione Franciosi - Tutti possono fare qualcosa per evitare che la vertenza degeneri, i lavoratori, la Flai Cgil e la Filt Cgil di Modena lo stanno chiedendo in un preoccupante ed assordante silenzio. Ora tocca anche ad altri far sentire la propria voce, in particolare le associazioni d’impresa e le imprese che si riforniscono presso la Castelfrigo".