Ieri, 21 marzo, i Carabinieri di Carpi hanno scoperto un'associazione a delinquere finalizzata alla frode informatica e al riciclaggio che aveva deciso di riciclare il denaro frutto di truffe su internet reinvestendolo in voucher. "Così – commenta Luigi Giove, segretario generale della Cgil Emilia Romagna – erano sicuri di utilizzare uno strumento facilmente mimetizzabile con delle attività apparentemente lecite, e questa attività di riciclaggio aveva anche il vantaggio di avere un costo bassissimo". 

È davvero incredibile, continua Giove, "come alcune volte la realtà si accanisca e abbia la testa così dura da spuntare continuamente fuori anche quando, come in questi giorni, ci sia la corsa ad elencare i fantomatici vantaggi nell'utilizzo dei voucher e le catastrofi che si abbatteranno a causa della loro cancellazione, per effetto del decreto del Governo e dei referendum promossi dalla Cgil". 

"Ma la realtà, dicevo, torna continuamente a galla e così potremmo fare anche altre considerazioni. Ad esempio, può essere che nelle statistiche Istat i voucher acquistati per riciclare denaro sporco siano diventati occupati. Mi sembra infine chiaro che se uno strumento è malato e si presta così facilmente ad un utilizzo illegale, compreso il lavoro nero, il caporalato ed altri usi di tipo analogo, non sia materialmente riformabile", continua Giove 

"Per questo la Cgil continuerà a rivendicarne la cancellazione fino ad approvazione definitiva della legge di conversione. Nel frattempo la mobilitazione e la campagna referendaria non si fermano ed anzi proseguono con lo stesso impegno di prima", termina la nota.