(Labitalia) - "Il progetto pilota della Regione Sardegna per lo stoccaggio e la riduzione delle emissioni di Co2 è in sintonia con la strategia di Europa 2020 che punta a ridurre del 20% le emissioni di Co2. La proposta sarda va in questa direzione". Lo ha detto il vicepresidente della Commissione europea, Antonio Tajani, nel corso di una conferenza stampa al termine di un incontro con il governatore sardo, Ugo Cappellacci, presso la sede di rappresentanza della Commissione europea a Roma.

Tajani ha spiegato che "la Regione Sardegna, con questo progetto, può partecipare al prossimo bando europeo da 800 mln che sarà lanciato il prossimo anno e che è 'fratello' del bando che sta per concludersi da 1,3 mld al quale ha partecipato il sito di Porto Tolle". Questo progetto, ha precisato il vicepresidente della Commissione europea, "potrebbe ottenere un finanziamento di circa 200 mln di euro".

Nel corso dell'incontro nel quale sono stati affrontati il caso Sulcis e le possibili iniziative europee in relazione alla crisi che sta colpendo il sito industriale sardo, "abbiamo valutato tutte le opportunità di tipo comunitario per sostenere il tessuto industriale sardo -ha sottolineato Tajani- e nel corso del colloquio è emersa la volontà della Commissione europea di guardare alle vicende della miniera in un contesto più ampio: il rischio di deindustrializzazione di una regione importante come la Sardegna che dobbiamo impedire".

Tajani ha ricordato che "entro fine anno organizzeremo un evento con Cappellacci e le Regioni per inquadrare la politica industriale della Sardegna nel contesto della politica industriale europea".

Secondo Tajani, "da parte della Commissione europea c'è totale vicinanza alla Regione Sardegna e da parte mia totale sintonia di vedute sulla politica industriale del futuro". "La Sardegna può essere regione pilota - ha detto - per la nuova politica industriale di cui l'Europa non può fare a meno e vuole uscire dalla crisi".

Il vicepresidente della Commissione europea ha quindi espresso "vicinanza ai lavoratori della miniera" assicurando che "tutto ciò che sarà possibile fare, nel rispetto delle norme comunitarie, lo faremo".