LECCE - Si aprono con un nuovo appello contro la violenza sulle donne le Giornate del lavoro 2017 della Cgil. “Dopo l’estate abbiamo assistito a un crescendo di eventi drammatici, violenze e femminicidi. Abbiamo sentito un linguaggio e commenti che ci hanno fatto inorridire: è stato come violentare le vittime più e più volte. E allora, in questi tre giorni, insieme al tema dei diritti e del lavoro, vogliamo ricordare a tutti che le parole sono importanti per la solidarietà e per il rispetto reciproco”. Così il segretario generale della Cgil Susanna Camusso nell'intervento che dà il via alla quarta edizione delle Giornate del lavoro che tornano nel capoluogo salentino.

Tre giorni di dibattiti, ma anche di spettacoli e cultura (qui tutti i numeri) dedicati quest’anno al futuro del lavoro dopo l’era della disintermediazione. Il filo conduttore, ha spiegato Camusso, sarà duplice. Da una parte, la constatazione che chi sta provando a frammentare il paese ha fallito (“non può più funzionare la regola degli uomini forti al comando, non è più credibile e non fa altro che aumentare la conflittualità”). Dall’altra, l’augurio che l’epoca della disintermediazione sia in dirittura d’arrivo, e che si torni finalmente a parlare di solidarietà, e di un rinnovato rapporto con le istituzioni.

“Come nel caso della violenza sulle donne, anche sui migranti abbiamo assistito a un dibattito allucinante. Siamo passati dall’essere il paese più accogliente a quello che ha paura di riconoscere la cittadinanza”, ha aggiunto la dirigente sindacale riferendosi alla recente bocciatura della legge sullo Ius soli. “È una situazione figlia della frantumazione e degli egoisimi", ha proseguito Camusso. "Da parte nostra proviamo allora a ragionare su cos’è la rappresentanza, iniziando dal chiedere che nella prossima legge di Bilancio non ci siano soltanto i soliti bonus, ma concreti investimenti pubblici per creare lavoro. Il primo punto deve essere la ricerca per dare prospettive ai giovani del Sud”.

Proprio del Sud, a cui la Cgil ha dedicato l’Assemblea generale che ha preceduto la kermesse, hanno parlato gli altri ospiti della cerimonia inaugurale. A cominciare dalla segretaria generale della Cgil leccese, Valentina Fragassi, che ha fatto gli onori di casa. “Viviamo in un paese piegato in due, e intanto nel Mezzogiorno non s’investe più e non si creano posti di lavoro. Ripartiamo da Lecce per segnare una strada da seguire in sinergia soprattutto con le istituzioni”, ha detto rivolgendosi al presidente della Puglia, Michele Emiliano, il quale ha raccolto l’invito. “Con la Cgil – ha replicato il governatore – abbiamo ottenuto risultati importanti sul caporalato e contro la mafia; non possiamo limitarci a discorsi di circostanza, dobbiamo prendere impegni per rispettare la rappresentanza del mondo del lavoro”. Poi una frecciatina al governo: “Il patto per il Sud – ha osservato – non è totalmente coperto, finora è arrivato solo un terzo delle risorse. La Regione sta anticipando, ma è necessario trovare i soldi per i cantieri. Se invece i soldi non ci sono, lo si dica subito. Su questo fronte la Cgil può svolgere un ruolo rilevante”.

Anche il sindaco della città Carlo Salvemini ha ricordato tutti i problemi per il lavoro dei giovani portando l’esempio di una ricercatrice del Cnr leccese che ha vinto un bando da un milione di euro e che però lavora come precaria perché il suo direttore non può assumerla. Una delle chiavi di volta nel Salento è senza dubbio il turismo. “Ma siamo molto preoccupati – ha osservato il presidente della Provincia Antonio Gabellone – perché viviamo alcune contraddizioni a partire dal rischio trivellazioni e gasdotto. Nel passato abbiamo fatto scelte importanti di tutela e salvaguardia del territorio, per puntare sul turismo, oggi dobbiamo difenderle”.

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N.Ruggiero
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