Care lavoratrici e cari lavoratori,

il 3-4-5 marzo sarete chiamati ad eleggere i vostri rappresentanti RSU. Un’occasione di straordinaria importanza alla quale la Cgil affida significati precisi. Riconquistare spazi di democrazia nei posti di lavoro e nel Paese, dare più forza al lavoro e ai suoi diritti, riconfermare il nesso stringente fra la qualità dei servizi pubblici e bisogni dei cittadini, sono solo alcuni dei risultati che possono essere realizzati solo con il concorso di una grande prova di partecipazione.

E’ un voto
, quindi, che deve essere esercitato anche nell’interesse generale di un Paese che può e deve uscire dalla crisi investendo sul lavoro pubblico e su tutte quelle donne e uomini che garantiscono servizi, assistenza e diritti. Ed è, infine, un voto attraverso il quale si può finalmente affermare, al contrario di ciò che molti pensano, che il lavoro non è una delle tante variabili del nostro vivere, ma il primo di quegli elementi che predetermina la possibilità di emancipazione e di libertà di ogni individuo: tornare a riconoscere i luoghi di lavoro della Pubblica Amministrazione quali punti centrali di un processo di riforma e cambiamento è ciò che bisogna immediatamente fare.

Le prerogative delle RSU, la loro dignità e il loro esercizio del potere di rappresentanza collettiva, sono elementi indispensabili per riprendere una idea di riforma e di riorganizzazione alla cui base ci sia il confronto e non l’imposizione, la difesa dei servizi, non il loro impoverimento.

La funzione di un sindacato
è quella di provare a dare risposte ai bisogni dei lavoratori, di rappresentare e tutelare i loro diritti attraverso lo strumento della contrattazione; quella delle RSU è di essere parte fondamentale di un processo di formazione delle decisioni che noi vogliamo torni ad essere in capo alle lavoratrici e ai lavoratori, iscritti e non.

La contrattazione, sia essa integrativa, aziendale, territoriale o sociale, è lo strumento indispensabile per difendere qualità e organizzazione dei servizi ai cittadini e le Rsu, almeno per noi, rappresentano quel presidio necessario per realizzare tutto ciò.

L’essenza del voto per le Rsu, quindi, sta proprio in questa idea di partecipazione e contrattazione, di esercizio democratico della rappresentanza che dobbiamo e vogliamo difendere: votare, questa volta, significa dichiarare che la rappresentanza, la democrazia e la partecipazione attiva sono punti irrinunciabili per qualsivoglia credibile processo di cambiamento.

Votare Cgil significa
, infine, affermare la giustezza delle nostre tante battaglie: la prima su tutte quella che ci vede fieri oppositori di una idea di uscita dalla crisi che passa solo attraverso la destrutturazione del lavoro e dei diritti.

* Segretaria generale Cgil