Il 29 settembre è stato firmato il contratto integrativo provinciale di Bologna per i dipendenti delle imprese industriali edili, che riguarda oltre 5.000 dipendenti dell’area metropolitana bolognese. "Dopo il settore dell’artigianato, valido per circa 6.000 lavoratori, ora anche gli edili hanno garantita la tutela del secondo livello contrattuale territoriale. Lo sviluppo è fondato sulla qualità del lavoro, sulla qualificazione e selezione delle imprese, sulla qualità del costruito, sulla difesa dei livelli occupazionali, con particolare riguardo ai giovani e agli over 50, per i quali abbiamo concordato premialità per le imprese che stabilizzeranno tali rapporti di lavoro. Inoltre, abbiamo accentuato la volontà di contrastare i fenomeni d'infiltrazione malavitosa nel settore, oltre che valorizzare le imprese regolari", commentano le sigle di categoria dell'edilizia bolognese.

Il contratto riconferma il Protocollo anticrisi, a tutela dei lavoratori maggiormente colpiti dalla crisi, garantendo ai licenziati, in un periodo di sei mesi, le assistenze della bilateralità di settore, a condizione che frequentino corsi di formazione tesi alla riqualificazione, anche questi rimborsati ai lavoratori. L'integrativo accompagna timidi segnali di ripresa sul territorio, rilanciando su un edilizia che, partendo da legalità e sicurezza, guarda al futuro e all’innovazione digitale.

"Si sperimentano nuovi orizzonti di relazioni industriali con 'il contratto di cantiere' per tutti I cantieri, pubblici e privati, di importo superiore ai 5 milioni, mentre si prevede di estendere la contrattazione d’anticipo a tutte le opere pubbliche d'importi superiori ai 10 milioni - spiegano Paolo Mancini, Cristina Raghitta e Riccardo Galasso, delle segreteria provinciali di Fillea, Filca e Feneal Bologna - Il rinnovo garantisce inoltre a tutti gli operatori regolarità e trasparenza, quindi legalità e rispetto dei ccnl, sicurezza e il controllo della filiera e della sua coordinazione all’interno del cantiere. Promuove, quindi, il rispetto delle regole".

"Un contratto che guarda all’edilizia del futuro e impegna le parti a ragionare di innovazione digitale e produttività - continuano i tre segretari - a partire dall’esperienza della digitalizzazione del cantiere, attraverso il lancio e il consolidamento del Bim. Il contratto prevede l’adeguamento delle voci indennitarie, tali da garantire un aumento salariale strutturale ai lavoratori del settore. Il rinnovo di questo integrativo con Ance Bologna dimostra che si può sfidare la crisi con imprese responsabili, valorizzando il lavoro, la legalità e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Sul nostro territorio attendiamo di sottoscrivere al più presto l’integrativo territoriale con la cooperazione", concludono i tre dirigenti sindacali.