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L'incontro odierno di monitoraggio e verifica delle intese tra governo, sindacati e Blutec per la reindustrializzazione e rioccupazione del bacino di lavoratori ex Fiat e indotto dell'area industriale di Termini Imerese, ha confermato le preoccupazioni dell'ultimo incontro del 29 luglio scorso. "Le risorse del contratto di sviluppo, messe a disposizione del processo di reindustrializzazione e rioccupazione dal governo, attraverso Invitalia, rimangono a disposizione, ma inaccessibili per il lancio dell'acquisto dei macchinari, perché non ancora perfezionati tutti i passaggi formali con le banche. Questo ha determinato uno slittamento del piano siglato a dicembre 2014". È quanto affermano Michele De Palma, responsabile settore auto Fiom e Roberto Mastrosimone, segretario della Fiom Sicilia.
"Insieme alle altre organizzazioni sindacali, abbiamo chiesto e ottenuto che nei prossimi giorni siano ottemperate, da parte dell'azienda, con la verifica da parte del governo, le azioni utili all'accesso alle risorse per l'attuazione del piano. Il governo ha dichiarato che, laddove l'azienda non vi ottemperasse, si farebbe esso stesso carico di indire un nuovo momento di verifica con le parti interessate. Nel corso dell'incontro, pur riconoscendo il lavoro di definizione del layout di stabilimento, abbiamo ritenuto insufficienti le dichiarazioni d'impegno della direzione aziendale, visto che, ad oggi, sono solo 90 i lavoratori nelle aree indirette di produzione richiamati al lavoro, e visti i ritardi nella messa in posa delle attrezzature di produzione e nella predisposizione dell'assetto finanziario utile a far partire gli investimenti. Tali ritardi influiscono negativamente anche sul rilancio delle opportunità di reimpiego per i lavoratori dell'indotto", continuano i due dirigenti sindacali.
Inoltre, abbiamo chiesto la ridefinizione cronologica e circostanziata del piano industriale e occupazionale, e il governo ha chiesto che nel prossimo incontro la direzione aziendale sottoponga l'attualizzazione del piano. La realizzazione del piano, anche date le difficoltà odierne, è accompagnato dagli ammortizzatori sociali, che dovranno, secondo le intese raggiunte a dicembre 2014, garantire ai lavoratori dell'area industriale di Termini Imerese una continuità di reddito. I prossimi dieci giorni saranno fondamentali, terremo informati i lavoratori e continuerà il monitoraggio per verificare il raggiungimento degli obiettivi", concludono i due sindacalisti.