“Non ci danno alternative, vogliono chiudere l’intero sito industriale, siamo il primo caso in Europa in questa situazione”. Così un operaio della multinazionale Basell di Terni durante il presidio tenuto l’11 marzo al ministero dello Sviluppo. La vertenza vede coinvolti 120 lavoratori diretti, quasi tutti presenti al sit-in nella capitale, e circa 1.200 dell’indotto. “L’azienda - prosegue il lavoratore - vuole chiudere per una carenza di mercato globale e una previsione di mercato futuro, ma intanto nel 2009, anno critico, ha fatto un utile di 9 milioni di euro”.