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Sarebbe imminente, secondo quanto recentemente affermato dal ministro agli Affari Regionali Erika Stefani nel corso di una interrogazione parlamentare, l'apertura di un tavolo tecnico guidato dal titolare del Turismo Gian Marco Centinaio sull’annosa questione dell'estensione della direttiva Bolkeinstein alle concessioni balneari e marittime. Ancora non è chiaro, però, se il tavolo tecnico sarà orientato al recepimento della direttiva – il cui ritardo ha già provocato una procedura di infrazione della Ue – oppure al tentativo di escludere questo settore dalla sua sfera di applicazione.
“Se l'iter riparte noi vogliamo esserne parte attiva perché le lavoratrici e i lavoratori su cui ricadranno le scelte del governo li rappresentiamo noi e non i balneari”, dichiara il segretario nazionale della Filcams Cgil Cristian Sesena, che aggiunge: “Non recepire la direttiva ci pare onestamente un'operazione impraticabile e potenzialmente gravida di conseguenze negative; diverso è ragionare con tutti gli attori coinvolti di come adeguarsi alla normativa europea tutelando imprese e lavoratori, ambiente e territorio, promuovendo trasparenza, salvaguardia e sostenibilità ambientale, nonché innovazione”.
La Filcams chiede che eventuali future iniziative legislative in materia prevedano esplicite garanzie per la continuità occupazionale, per il rispetto delle norme sulla salute e sicurezza degli operatori di settore e per l'applicazione dei contratti nazionali: “Vogliamo portare la voce di chi lavora all'interno di questa delicata discussione. Le recenti vicende che hanno riguardato il territorio di Rimini in cui le associazioni dei balneari si sono rifiutate di prolungare, nonostante il protrarsi eccezionale della bella stagione, il servizio di salvataggio sulle spiagge, dimostra come il fattore lavoro rischi sempre di essere sacrificato sull'altare di piccoli tornaconti e interessi economici e con gravi rischi per i turisti”.